Gubbio: Pasquale di Di Bacco lascia il gruppo del Pdl

Largamente annunciate da un comportamento equivoco tenuto in consiglio comunale, sono giunte le dimissioni del consigliere Pasquale di Bacco dal gruppo del PdL, trasferitosi al gruppo misto dove ha raggiunto il consigliere Nicola Aloia anch’esso eletto nella lista del PdL e transumato lì già da qualche mese. Resto a tenere le sorti di un partito che, salvo eccezioni e ovunque tranne che a Gubbio, avrebbe dovuto guidare e condurre la testa della opposizione al regime ultra cinquantennale della sinistra. Non sono certo dipese da me le scelte che hanno dissolto in un baleno un partito dalla storia significativa come Alleanza Nazionale per confluire assieme a Forza Italia nel PdL. Ma un impegno è e rimane un impegno, preso con gli elettori che votando il PdL oggi AN e FI ieri, pretendevano e pretendono ancora un comportamento coerente di aperta denuncia e ferma opposizione. Le defezioni di oggi, unitamente alle crepe nel comportamento, sostanziate da continui appoggi offerti alla maggioranza, denotano la resistenza di una disdicevole prassi che vede rappresentanti del PdL tradire il mandato elettorale e spostarsi su posizioni filo governative oggi, così come ieri rappresentanti di Forza Italia trescavano con la maggioranza rifondarola, sino a collocare propri uomini in amministrazione. Ci si domanda in questo desolante quadro dove è la dirigenza regionale e provinciale di questo cosiddetto partito ridotto a tram per la bisogna di chi, con disinvoltura, decide ad ogni circostanza di salire e di scendere senza pagare biglietti né sanzioni. Prendano provvedimenti anche lorsignori oppure, se in difetto di attributi, cambino mestiere! Vogliano anche loro prendere atto di una realtà arciben nota agli eugubini, fatta di ingerenze faccendiere e cementiere, che pervadono la politica eugubina e regionale fino a spaccare e lacerare partiti e movimenti, creando suggestioni ed affiliazioni funzionali a quella o all’altro gruppo industriale o editoriale. Per ciò che mi riguarda resterò al mio posto e condurrò la battaglia etica e politica di sempre senza piegare la testa ai ricatti delle nomine e delle cariche, alle quali non sacrificherò mai gli ideali.