Non ci pensa proprio alle dimissioni il presidente del consiglio comunale di Gubbio Gianni Pecci e lo dice a chiare note nella conferenza stampa di fine anno convocata insieme ai vice presidenti Brunelli e Di Bacco e all’ex Aloia. Semmai lancia un chiaro monito a chi , forse lo stesso sindaco in primis, pensa di aprire un dibattito sulla questione del rimpasto di nomine : "Basta con questo tirare la giacchetta a destra e sinistra - dice - a Gubbio è tempo di rispettare le regole. Se si vuole cambiare il presidente va rispettato il regolamento; ma certo che se a chiederlo è un consigliere è un conto, se sono altri soggetti la questione è più destabilizzante".
Non commenta Pecci le origliate turbolenze in seno alla squadra di lavoro che circonda il sindaco , con esse innanzitutto le sussurrate dimissioni del capo gabinetto Sara Cardoni, come anche i dissidi passati tra primo cittadino e assessore Di Benedetto : “ Non commento – dice – non mi compete e non voglio commettere scivoloni in questa occasione” , facendo indirettamente intuire che il terreno è sdrucciolevole e dunque serve più che prudenza.
Già questo basterebbe per far capire che il 2013 non sarà un anno facile per il consiglio comunale di Gubbio, sicuramente non più facile del 2012, anno già ampiamente contraddistinto dal mantenere vecchi equilibri e cercare nuove alleanze in una maggioranza in chiara sofferenza. In più il presidente Pecci parla dell’anno a venire come di una spirale dove difficilmente si vedrà la luce dell’uscita, riferendosi al panorama economico e sociale , generale e locale. Da qui l’appello ai consiglieri, condiviso dal vice presidente Brunelli , alla compattezza, alla concretezza, al senso di responsabilità sull’approvazione di atti importanti per la città. E di atti importanti il 2012 , dice Pecci, questo consiglio ne ha votati tanti, in primis il Puc 1 e il Puc 2 , a cui seguirà nell’anno venturo la revisione del Piano regolatore generale. Quanto ai numeri, ci tiene il presidente a fare sapere che questo consiglio comunale non spende quello che il bilancio gli assegna: nel 2011 dei 3000 euro a disposizione dei gruppi consiliari sono stati spesi solo 640 euro e nel 2012, ancora non conteggiato, il trend sarà lo stesso con Brunelli che annuncia spese 0 per i Socialisti. Ma qualcosa comunque alle tasche dei cittadini la macchina consiliare è pur costata per quelle 28 sedute di consiglio totali e 72 riunioni di commissioni consiliari, tante forse troppe ma inevitabili, dice Pecci, in una realtà politicamente molto attiva. Il gettone di presenza a consigliere è di 32 euro lordi , non molto in verità se pensato sulle tasche del singolo che percepisce non più di 18 euro pulite, ma moltiplicando sul numero, il risultato cambia . Considerando una media di 20 consiglieri a seduta ( in totale sono 25 ), le sedute 2012 sarebbero costate circa 17920 euro , mentre le commissioni, ponendo una media di 5 partecipanti su 8 componenti , fanno totalizzare 11.520 euro che sommati a quelli precedenti, restituiscono 29440 euro tondi tondi . Per fare un paragone, a Città di Castello, 40 mila abitanti, nel 2012 per i gettoni di presenza dei consiglieri la previsione di spesa è di 23 mila euro .
Gubbio/Gualdo Tadino
28/12/2012 16:48
Redazione