“Candidarmi a Sindaco qualora salti l’accordo con Rifondazione? Neanche con una pistola puntata!” E’ stata questa una delle tante battute del nuovo coordinatore comunale dei Ds Paolo Barboni, ospite martedì sera della trasmissione “Linea Diretta” di Trg, nella formula “A tu per tu”. Una serata interessante che ha permesso di mettere a fuoco la posizione dei Ds nel quadro della politica cittadina, con particolare riferimento – ovviamente – al prossimo appuntamento con le amministrative, passando per quello già conclusosi delle primarie. “E’ tempo ormai che la palla torni in mano del partito di maggioranza cittadina. Abbiamo la presunzione – ha detto Barboni – che debbano essere i Ds ‘a dare le carte’: se si vuole costruire l’Unione lo si deve fare a partire dal centro sinistra, partendo da una base programmatica che in una fase iniziale guardi al di là delle singole candidature, senza proporre nomi a prescindere come ha fatto Rifondazione con Goracci. In questo senso - ha aggiunto Barboni – i due terzi dell’elettorato del centro-sinistra, con il parere espresso alle primarie, sembrano affidare ai moderati dell’Unione la scelta delle persone”. Barboni ha ribadito ancora una volta la priorità di un programma concreto, che aiuti Gubbio “ad uscire da una posizione di retroguardia in cui si trova confinata sotto diversi punti di vista. Al momento – ha sottolineato – siamo ancora in una prima fase – quella programmatica per l’appunto – cui dovrà seguire una seconda: entro novembre penseremo alla coalizione e a dicembre – terza fase - forse avremo il nome di un candidato a Sindaco. Chiunque sarà il candidato però, fondamentale sarà che si attenga al programma stabilito di comune accordo”.
E Barboni non ha mancato di riservare qualche critica agli “eccessivi personalismi dell’attuale mandato comunale. I percorsi – ha detto – vanno fatti in maniera condivisa superando definitivamente un modo di fare politica che appartiene al passato – curioso il riferimento di Barboni ad una presunta “proposta” che durante lo spoglio delle primarie l’assessore Cernicchi avrebbe abbozzato ad un delegato diessino (quattro assessorati per fare l’accordo con Goracci candidato). “Non sono questi i presupposti di equità che riteniamo indispensabili per impostare il dialogo – ha commentato Barboni – Tutto dipende anche dallo stile con cui una persona vuole identificare il proprio ruolo: questa maggioranza ha sempre avuto una gran voglia di enfatizzare tutto quello che ha fatto, anche gli interventi di piccolo rilievo, pur significativi, mentre si dovrebbe rifuggire dall’amplificazione di quello che si fa, specie se si considera che lo si deve fare in virtù del ruolo che si ricopre. Anche sulla questione dei servizi - ha continuato Barboni - dobbiamo superare le piccole diatribe a livello locale per ragionare in termini di area vasta, dalla rete museale, ai servizi sociali fino ai rifiuti”. Proprio su quest’ultimo scottante argomento l’ex sindaco si è soffermato: “I cittadini – ha detto - vogliono garanzie a priori, non a posteriori. E allora sarà necessario coinvolgere di concerto le università, gli enti preposti come Arpa e Asl, le istituzioni tutte, per dare vita ad una sperimentazione scientifica, razionale, e valutare con certezza cosa le due cementerie immettono nell’aria. La soluzione di questo problema ricordiamoci che si gioca a Perugia e non a Gubbio, dove ho assistito ad una riunione pubblica – nella quale sono state evidenziate preoccupazioni che condivido – ma il cui clima mi ha impressionato in maniera molto negativa”.