È un'ipotesi alla seconda il piano di sicurezza per la festa dei Ceri 2022, ovvero un piano il cui contenuto è ipotizzato sulla base di un ipotetico scenario. Un puzzle in cui i pezzi si incastrano a seconda di cinque scenari differenti e possibili di cui non si può ancora avere contezza. Questo in estrema sintesi il documento illustrato stamane a Palazzo Pretorio di Gubbio dal sindaco Filippo Stirati e dall'ingegner Matteo Costantini che l'ha redatto. Il primo cittadino ha esordito sottolineando la volontà di coinvolgimento, di comunicazione e di trasparenza circa le iniziative e le misure che si stanno studiando per garantire la Festa dei Ceri nel 2022. "Il piano" ha riferito Stirati "è stato già protocollato al Comune e a breve verrà presentato a Prefetto il prossimo 3 gennaio e al Questore nei giorni successivi. Il metodo si fonda su una serie di ipotesi di proiezione di scenari che vanno dal più pessimistico a quello più roseo e che variano in ragione della vicenda pandemica". A chiarire più nel dettaglio e con una serie di esempi l'ingegner Costantini: "Il piano prevede cinque scenari in base al colore delle regioni: bianco, giallo, arancione, rosso, il lockdown più uno, il sesto, la fine dello stato di emergenza". Sulla base della situazione pandemica verranno stilate le misure per la festa che, per Costantini, saranno "sempre tollerabili dal punto di vista dello spirito ceraiolo". Anche quelle più restrittive. "La corsa, e tutta la giornata del 15 maggio infatti non subiranno stravolgimenti rispetto alla forma a cui siamo abituati a viverla". Ogni singola fase della festa è stata "spacchettata" ha detto Costantini e ricostruita secondo le norme richieste dalla gravità della situazione pandemica ipotetica. "Dobbiamo essere pronti a una trattativa con le istituzioni", sapendo rinunciare ad alcuni momenti definititi "collaterali". Infatti ha spiegato ancora il redattore del piano "non ci sono sacrifici dei pezzi della corsa, piuttosto può esserci la rinuncia ad esempio della discesa dal monte onde evitare casi di Covid per la prima domenica di maggio che possano precludere la corsa dei Ceri per il 15. Per fare un altro esempio con la messa alla Chiesetta dei Muratori: si parte da uno scenario tradizionale in zona bianca; con la zona gialla la celebrazione passa al Duomo; con l'arancione tre messe separate per le tre famiglie ceraiole; con zona rossa o lockdown messa unica al Duomo "contingentata per determinate categorie di persone". Altro esempio: malgrado tutto si svolga prevalentemente all'aperto, momenti come la Tavola Bona al chiuso sottostanno alle regole per la ristorazione. La volontà, è stato ribadito sia da sindaco che da ingegnere, è quella di tornare a celebrare la festa con soluzioni organizzative fondate sulla sicurezza sanitaria.