Ringrazia i firmatari dell’appello pubblico il professor Filippo Mario Stirati, anche per quello che definisce un atto di coraggio civile. E la presenza di ragazze e ragazzi - scrive - è la dimostrazione che fra le generazioni può esistere un dialogo ed un corretto rapporto di rispetto e di fiducia per costruire insieme il domani. "Le riflessioni che nell’appello vengono manifestate sulla crisi e sul declino di Gubbio - prosegue il professor Stirati - mi trovano perfettamente d’accordo, così come condivido, al di là delle legittime critiche, lo spirito costruttivo, serio, lontano da banali parole d’ordine e semplicistiche demagogie. Io non sono un politico di professione, vivo del mio lavoro di docente, ma non scendo dalla luna e appartengo ai percorsi della politica. Proprio per questo ritengo che ci sia l’esigenza di rinsaldare il tessuto connettivo della nostra città, favorendo un corretto e sereno rapporto tra la sfera politico-amministrativa ed i cittadini attraverso la partecipazione, la legalità ed il rispetto delle regole, la trasparenza e l’imparzialità di trattamento, l’efficienza e la sovranità degli interventi. Della politica c’è bisogno! Non c’è bisogno della cattiva politica, ma di quella buona, e quella buona è fatta non solo di professionalità e competenza, ma anche e soprattutto di spirito di servizio, di sommo disinteresse, di cristallina autonomia di giudizio e di indipendenza da qualunque potenziale interferenza. Abbiamo bisogno in maniera speciale di donne e di uomini liberi, immuni da qualunque forma di vassallaggio, capaci di rafforzare la libertà, la dignità e l’autorevolezza della comunità di cui intendano assumere la guida temporanea. Io da tempo ho considerato concluso un certo modo di stare nella politica da parte mia, ma dopo aver declinato due anni fa l’invito pressante a partecipare alle primarie del centro-sinistra per la candidatura a sindaco, ritengo che oggi, di fronte alla situazione di emergenza e all’obiettivo di far rinascere Gubbio, non sia più possibile tirarsi indietro. La città, consapevole fino in fondo delle sue prestigiose tradizioni, ma anche in grado di guardare avanti, ha bisogno di riconsiderare lucidamente il proprio modello di sviluppo e di rilanciarsi, a livello nazionale ed internazionale, con le sue straordinarie vocazioni culturali, turistiche e ambientali. La mia disponibilità c’è, ma non ad ogni costo e a qualunque condizione. Deve esprimersi la città nelle sue componenti sociali, lo devono volere il PD e la coalizione di centro-sinistra. Il mio auspicio è che, in nome dell’interesse generale, possa esserci uno scatto ed una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti e, in modo particolare, da parte del Partito Democratico, forza politica nella quale milito. Il Partito Democratico deve uscire dalla situazione balcanica di fazione nella quale si trova, ritrovare una sua unità di intenti non all’insegna di un unanimismo di facciata, ma con un forte segnale di discontinuità rispetto al passato e di profondo e autentico rinnovamento nei metodi e nel personale politico. Un nuovo PD è per me condizione indispensabile per tornare a chiedere agli eugubini il consenso al nostro progetto per il futuro della città".
Gubbio/Gualdo Tadino
28/10/2013 12:52
Redazione