"E' una questione tra privati, che si confrontano e sulla quale ancora non c'è stato alcun pronunciamento di sospensiva. Da Sindaco non posso intervenire e ho verificato questa impossibilità con i legali del Comune. Dunque non mi si possono chiedere cose che non rientrano nelle facoltà di un sindaco".
Ha esordito con queste parole la conferenza stampa indetta stamane, il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati: l'incontro con la stampa era incentrato sul caso-Fontecese, con il costruendo centro commerciale oggetto di un contenzioso tra il costruttore - l'imprenditore Stefano Rossi - e tre privati residenti in loco. Da più parti il Sindaco è stato sollecitato a intervenire, e lui stesso ha ammesso che le tre famiglie ricorrenti gli hanno scritto (hanno anche diramato manifesti pubblici illustrando la vicenda e le proprie soggettive posizioni).
"Capisco che si tratti di un tema caldo, che compare anche sui muri della città - ha dichiarato Stirati, verso il quale sono giunte richieste di intervento anche da parti politiche ("Gubbio Libera" con Pavilio Lupini) ma ho il dovere e il diritto di difendere la mia linearità amministrativa e fare chiarezza su alcune questioni mescolate impropriamente. Attribuendomi decisioni e responsabilità che non mi appartengono".
Stirati ha ricordato che "la vicenda Fontecese ha avuto un percorso amministrativo suo, culminata con la sottoscrizione di una convenzione il 6 giugno scorso, 2 giorni prima del ballottaggio.
Pensare che possa parteggiare per un interesse privato e' infondato - ha dichiarato il sindaco - così come non ho mai parlato di interesse pubblico riguardo la vicenda Fontecese. C'e' un interesse privato di gruppi imprenditoriali da un lato, e di privati cittadini dall'altro, il Sindaco e il Comune non parteggiano ne' per l'uno ne' per l'altro. Mi sta a cuore solo interesse degli Eugubini".
Stirati ha rivolto un messaggio anche agli eugubini non coinvolti personalmente nella vicenda ma che si chiedono quale futuro urbanistico ci possa essere per Gubbio, alla luce dei tanti progetti relativi a nuovi centri commerciali: "Pensare che dopo quelle scelte urbanistiche risalenti alle precedenti amministrazioni (Goracci-Ercoli prima, Guerrini poi n.d.r.) io possa oggi impugnare e sospendere i lavori come mi e' stato chiesto, e' fuorviante, non sta ne' in cielo ne' in terra. Non sono un sultano, un viceré, un podestà. Non ho questa facoltà. Ho espletato tute le verifiche con l'avv. Calzoni, legale del Comune, per avere piena serenità e certezza dei miei comportamenti. Non ci sono le condizioni per fermare questi lavori, pena rischio di essere coinvolti in un presunto danno che potrebbe costare al comune in modo salato.
Altro ragionamento e' quello circa la valutazione di come questo percorso e' venuto avanti: quell'iter non e' mio e non lo sento mio. E vivo con preoccupazione il futuro del rapporto centro storico-zone espansione: c'è un reale rischio di squilibrio sul territorio.
Non so se la programmazione urbanistica degli ultimi anni sia stata lungimirante. Questa genesi non la condivido, non ne porto responsabilità. C'e' un prima e un dopo".
Sul dopo, Stirati fissa dei paletti: "A chi si chiede come vogliamo progettare il futuro del territorio, rispondo che dobbiamo fare il Quadro di Valorizzazione Strategica per fare del centro storico un vero centro commerciale naturale: un'azione che dia forza e sostegno alle attività del centro storico, garantisca una definitiva organizzazione del traffico appropriata e una qualità della vita.
Per la questione dei centri commerciali, intendo confrontarmi con gruppi tematici specifici, dobbiamo segnare uno spartiacque, dobbiamo porre un argine: servono valutazioni piu' approfondite sugli equilibri del nostro sviluppo. Un segnale chiaro va dato, non voglio passare per il sindaco dei Centri commerciali: taglierò qualche nastro, ma non significa che ne sia il padre o un lontano parente".
Quanto alla nuova stagione urbanistica, Stirati è tornato sui due casi nodali, quello di San Pietro ("la vicenda va chiusa, è stata bandita la gara per il piano -2, stiamo riflettendo su ultimo piano e sulla palestra S.Pietro che mi piacerebbe ospitasse un mercato coperto per ridare vitalità al quartiere), e sull' ex Ospedale (c'è un progetto USL con 3 mln per la Casa della Salute con il trasferimento della parte di Sanita' non ospedaliera. L'idea che ho e' di trasferirci anche gli uffici comunali").
Gubbio/Gualdo Tadino
13/09/2014 12:02
Redazione