Dopo il taglio del nastro dell’importante mostra di Ottaviano Nelli, il pittore più importante del quattrocento eugubino, il 31 ottobre 2021 la direttrice Paola Mercurelli Salari apre nuovamente le porte di Palazzo Ducale per l’inaugurazione della personale del tifernate Fabio Galeotti, la cui ricerca pone l’accento proprio sull’annullamento di tempo tra le opere d’arte del passato e il presente. Una mostra dal titolo evocativo “Meditazioni visive” a cura di Lorenzo Fiorucci, che presuppone un tempo di attesa per godere dell’arte e svelare lo statuto comunicativo delle sue narrazioni. Ospitata nella parte archeologica di Palazzo Ducale, la mostra offre una visione rigenerativa di alcuni capolavori del passato, riuscendo al contempo a rapportarsi in forma dialettica anche con lo spazio archeologico dell’antico Palazzo di Federico da Montefeltro. Un’occasione per affrontare un linguaggio extrapittorico dell’arte contemporanea e mettere a confronto la ricerca di un artista che ha fatto del video, il medium privilegiato per dare vita ai personaggi di importanti capolavori pittorici del passato, ma la cui azione cela di fatto un interrogativo nel pubblico. La stessa domanda che dovremmo porci quotidianamente quando il nostro sguardo incrocia uno schermo: che cosa è reale e che cosa no? Un interrogativo che sempre più assilla il nostro tempo, al quale Galeotti risponde a modo suo, svelando la propria parte al visitatore, che si troverà d’innanzi i personaggi delle opere di Vermeer, Caravaggio, Hopper, incrociando il loro destino, il loro sguardo in movimento, ma che scruteranno a loro volta l’osservatore immerso in un percorso sonoro e visivo capace di generare una sinestesia artistica e dialogare con le tracce archeologiche di uno dei palazzi più importanti dell’Italia centrale.