Gubbio: accusato di molestie ad una bambina, arrestato equadoregno di 60 anni

La storia è pesantissima: richieste di palpeggiamenti rivolte ad una bambina di appena 7 anni. Lui lavora in città da tempo, dopo un viaggio partito dall’Ecquador; la bimba è una piccola eugubina che trascorre i suoi pomeriggi nel centro storico della città, nei pressi dell’attività della famiglia. I carabinieri di Gubbio hanno tratto in arresto l’uomo di circa 60 anni ieri sera attorno alle ore 19.30 in piazza 40 Martiri dopo un periodo di controlli e di pedinamenti riuscendo a coglierlo sul fatto. Carabinieri in borghese avrebbero fermato l’uomo mentre, nascosto dietro ad una auto, si faceva toccare nelle parti intime dalla bambina. Situazioni che forse si sarebbero ripetute nel tempo e che le forze dell’ordine avrebbero scoperto tenendo sotto controllo l’uomo dalle abitudine poco chiare. Subito scattate le manette ai polsi del 60enne che in Ecuador ha moglie, due figli e nipotini, poi tradotto alla caserma di Gubbio. La bambina è stata riaccompagnata dai genitori. Non sono mancate le perquisizioni presso la casa dove l’uomo vive, nella zona del Pinolo: una camera in un appartamento condiviso con altre persone, tutte regolari in Italia e con un lavoro onesto. Anche l’uomo è conosciuto in città come un lavoratore serio e ben inserito, sempre ben curato nell’aspetto, gentile ed in buona forma nonostante un incidente sul lavoro che lo aveva visto protagonista qualche anno fa quando era già in città. In quell’occasione Trg raccontò la sua testimonianza dal letto dell’ospedale. Ora l’uomo è ristretto al carcere di Capanne con l’accusa di molestia sessuale su minore ed è difeso dall’avvocato tifernate Sergio Rossi, lo stesso legale che ha seguito per l’uomo la causa legata all’incidente sul lavoro, ancora non risolta. L’indagato rigetta oggi accusa. E l’intera comunità di connazionali è sconvolta, così come l’intera comunità eugubina. La rabbia cresce ancor più quando si scopre che il presunto responsabile era in casa: lo straniero infatti avrebbe ottenuto il permesso di soggiorno proprio grazie ai nonni della piccola ed al lavoro offertogli nella loro azienda agricola. La fiducia su di lui era massima da parte della famiglia e di chi lo conosce.