Si è rinnovata a Gubbio come ogni anno la tradizione del 5 marzo, ovvero la celebrazione della ricorrenza della Canonizzazione del Patrono in Basilica, l'ultima di mons. Mario Ceccobelli da Vescovo. Era il 1192 quando la celebre bolla di Papa Celestino III innalzò alla santità la figura di Ubaldo BaldassiniBaldassini, Vescovo e Protettore di Gubbi, morto appena 32 anni prima, documento nel quale il Pontefice invito la comunità a celebrare il suo Santo "hilariter" ovvero con gioia.
In tanti come sempre sono saliti a gremire la Basilica con le parole del Vescovo Ceccobelli, 59esimo successr di S.Ubaldo a guidare l'episcopio eugubino, che ha preannunciato l'ormai imminente arrivo del successore, nominato dal Vaticano ma il cui nome si conoscerà solo nei prossimi giorni. E nella sua omelia Ceccobelli ha ribadito la grande eredità morale e religiosa di cui gli eugubini sono destinatari dopo l'avvento del Patrono: "Un santo della riconciliazione il cui messaggio mantiene in pieno la propria attualità. E ogni volta che salirete in Basilica - ha aggiunto Ceccobelli in una sorta di " testamento spirituale " da presule - ricordate che lo fate per Ubaldo e per onorare i valori e lo spirito che ne ha animato l'esempio per tutti noi. Quello di superare le divisioni e ritrovare unità".
Applausi poi per l'investitura del capodieci del cero di Sant'Ubaldo, Roberto Guidarelli, con il passaggio di consegne della brocca da parte di Stefano Rossi, capodieci dello scorso anno, accanto al presidente della Famiglia dei Santubaldari, Minelli. Presenti anche gli altri capodieci e i capitani 2017 che hanno ricevuto la pergamena con le reliquie del Patrono. La giornata si era aperta con la processione dalla Cattedrale che ave a visto i partecipanti attraversare gli stradoni del monte Ingino riaperti a tempo di record dopo i lavori dei giorni scorsi. Giornata che si è poi conclusa con il convivio dei ceraioli Santubaldari alle sale degli Arconi.
Gubbio/Gualdo Tadino
06/03/2017 09:19
Redazione