Gubbio chiede più eventi in centro

Si chiama Urban.com ed è il progetto promosso dal consorzio Iter, l'agenzia formativa di Confcommercio. Lo scopo è quello di trovare soluzioni che consentano ai centri storici di riacquistare competitività riqualificando l'offerta commerciale e culturale. E Urban.com è arrivato anche a Gubbio: 20 gli operatori commerciali locali che hanno partecipato al corso di marketing urbano che porterà all'individuazione delle criticità del centro storico e all'elaborazione di una strategia in grado di rendere il cuore della città di nuovo attrattivo. A questo scopo sono stati coinvolti anche i clienti che hanno espresso le loro proposte attraverso un questionario. E già si pensa alla realizzazione di una card per fidelizzare la clientela e ad una serie di eventi e animazioni. Il proposito è quello di far diventare il centro cittadino una sorta di "centro commerciale naturale", che possa coinvolgere maggiormente anche i giovani in varie iniziative per fare in modo che non siano portati a cercare altrove luoghi in cui siano veramente messi in primo piano i loro interessi. Ma gli eugubini cosa ne pensano e che tipo di centro storico vorrebbero? "E' un progetto che per essere concretizzato andrà giudicato e valutato nel lungo periodo. - commenta Giuseppe Belardi, titolare di un'attività in corso Garibaldi - La finalità è infatti quella di cambiare la mentalità anche degli stessi commercianti, attraverso regole di marketing che favoriscano il rinnovamento nel modo di interagire con il cliente. E' chiaro che questa iniziativa - aggiunge - ha bisogno di un contemporaneo adeguamento delle infrastrutture locali, soprattutto per quanto concerne i parcheggi". Anche i cittadini vedono di buon occhio il progetto. "Sarebbe un gradito ritorno al passato; - afferma Iacopo Cicci - in questi ultimi tempi sono mancate, specialmente per i giovani, le attrazioni nel centro storico, sotto tutti i punti di vista, e recuperare anche quel rapporto di fiducia con il negoziante sarebbe di certo un fattore positivo". "Fino a questo momento solo a Gubbio, tra i comuni ad alta densità turistica, non si era preso in considerazione un simile progetto integrato. - sottolinea Fabrizio Rosati, titolare dell'omonima gioielleria - Questo è un classico caso in cui la società civile è più avanti della società politica". Una voce fuori dal coro è Anna Maria Bei. "Per carità, va sempre bene valorizzare il centro storico, ma questo è un discorso che deve riguardare in particolare i turisti. - spiega - Credo infatti che il problema maggiore di Gubbio sia sempre stato quello di un isolamento mentale e geografico. Non vedo nulla di male se i ragazzi - prosegue - si allontanino un po' dal centro storico. E' importante anche conoscere meglio altre realtà". La responsabile del negozio "Bottegone" ammette il fatto che "i giovani preferiscono il centro commerciale fuori città per la sua comodità a livello di parcheggio, tuttavia - conclude - un progetto che prevede di vivacizzare la vita nel cuore di Gubbio dovrebbe essere visto a prescindere in maniera favorevole".