Gubbio commemora i 40 martiri

Le aule e il corridoio colorato dai disegni dei bambini la dipingono oggi come il luogo della cultura, della scuola, della vivacità; ma il lento corteo di autorità e semplici civili che oggi, nel giorno della commemorazione dei 40 martiri di Gubbio, percorre il suo corridoio lo riporta alla memoria come luogo della sofferenza, dell’attesa, della paura, lì dove passarono le loro ultime ore di vita e detenzione i 40 innocenti uccisi dai tedeschi all’alba del 22 giugno 1944. L’edificio scolastico di via Perugina da oggi è centro di documentazione dell’eccidio di Gubbio; la sua biblioteca al piano terra è stata intitolata ai 40 martiri e accoglierà materiale cartaceo e video sulle vicende che scossero il giugno di 63 anni fa. “Un tributo della scuola alla storia di una città” ha commentato il direttore del circolo didattico Goretti; “ Un primo passo verso la costituzione di un centro più ampio che potrà acquisire nel tempo nuovi spazi dopo lo spostamento della mensa a Cipolleto” ha detto il sindaco Goracci;“ Uno strumento per sanare il progressivo disinteresse dei giovani nei confronti della memoria “ha aggiunto il vescovo Ceccobelli; “Un atto d’amore ulteriore dei figli e dei parenti della vittime per non dimenticare “ha concluso il presidente dell’associazione famiglie dei 40 martiri Marcello Rogari. La tappa in via Perugina è stata preceduta dal cerimoniale canonico delle celebrazioni del 22 giugno, con il raduno del corteo in piazza 40 Martiri e l’apposizione di ghirlande alla memoria dei caduti delle guerre per poi ripercorrere a piedi , passato l’edificio scolastico, il tragitto che le vittime fecero quella mattina del 1944. Oggi c’è un giardino perfettamente tirato a lucido nel luogo che 63 anni fa ospitò la fossa dove furono gettati i corpi dei 40, ma resta il muro della fucilazione con i segni delle pallottole della mitragliatrice dove 18 ragazzini stamani hanno deposto mazzi di fiori come tributo alla memoria.