Conto alla rovescia per la Festa dei Ceri edizione 2007. Tutte le componenti, dall’autorità religiosa, all’Università dei Muratori, alle Famiglie ceraiole, all’associazione “Maggio Eugubino”, sono da tempo all’opera affinché nulla venga trascurato per la migliore riuscita. Anche l’amministrazione comunale, nel ruolo che le compete, e soprattutto il sindaco Orfeo Goracci nel suo impegno di primo cittadino, sottolinea il lavoro di squadra che ogni anno viene assicurato: « E’ ormai evidente che l’evento del 15 maggio, atteso per un anno intero, eredità e identità culturale della popolazione eugubina, incarnazione dello spirito di sana competizione, è anche sempre più connotazione di una testimonianza universale. Questo ci pone maggiormente in gioco nei confronti di un’attenzione crescente e quindi ci assegna una enorme responsabilità. Due le importanti novità che sono da leggere come segnali di rispetto e considerazione per il nostro millenario appuntamento e non a caso sarà presente tra gli ospiti il sottosegretario ai Beni Culturali On. Mazzonis. Da un lato, è in via di definizione, dopo alcuni momenti di criticità, la lista dei “Beni immateriali” per l’Italia da inviare all’Unesco e Gubbio è presente a pieno titolo, come più volte sottolineato in varie sedi. Dall’altro, il disegno di legge regionale fa giustizia, riconoscendone formalmente l’unicità e la specificità, di una non del tutto adeguata considerazione negli anni, benché i Ceri siano nello stemma regionale a rappresentare lo spirito dell’intera Umbria. Non abbiamo risparmiato critiche alla Regione e queste sono state sempre condivise dalla “eugubinità” tutta, quando da parte nostra si riteneva che alla Festa dei Ceri non fosse riconosciuto il ruolo che merita. Il disegno di legge della Giunta Regionale “Disposizioni concernenti le manifestazioni storiche, le feste e le altre espressioni della cultura folklorica. Modificazione della legge regionale 22 aprile 1985, n. 22 (Interventi a favore dell’associazionismo culturale)” fa giustizia anche di eventuali leggerezze ed incomprensioni, con particolare riferimento all’articolo 5 che così recita: “La Regione riconosce la Festa dei Ceri di Gubbio come la più arcaica espressione culturale dell’identità regionale”. Ancora di più quest’anno saranno presenti delegazioni da tutto il mondo, corrispondenti internazionali di agenzie giornalistiche, televisioni che rimandano un’immagine della Festa e della città, che indubbiamente in questi giorni si presenta al meglio, curata nel verde, controllata e pulita, con un adeguato “vestito di festa”, come sottolineano vessilli e stendardi. Come amministrazione comunale, abbiamo messo in campo le energie migliori, adottando e intensificando le misure necessarie per prevenire problemi e tensioni e ogni azione ferma anche se discreta sarà messa in atto. Dopo una fase sperimentale, visto l’unanime apprezzamento, confermiamo la chiusura, attuata da qualche anno, alle auto e ai veicoli nel centro storico, compresi motocicli e su questo aspetto la vigilanza del Comando di Polizia Municipale sarà particolarmente attenta ad eventuali infrazioni. Il servizio di autobus pubblico sarà rafforzato. Per quanto riguarda il transito pedonale, oltre all’utilizzo di via del Monte, sarà disponibile, sempre in collaborazione con i privati, il percorso alternativo al secondo “Buchetto”, evitando di passare attraverso la strettoia di Porta S. Ubaldo. Confermato anche l’utilizzo dello “schermo gigante” in Piazza 40 Martiri, dove da alcuni anni è possibile seguire le fasi salienti della Festa, in particolare l’alzata in piazza Grande. Confermate le ordinanze sul divieto dell’uso di alcolici, di palloncini e vario materiale. Dobbiamo avere tutti la consapevolezza che occorre vigilare e proteggere una testimonianza così straordinaria che ci viene dal profondo della storia, non certo per “imbrigliare” un senso di appartenenza non dettato da regole precise, ma per “proteggere” da qualunque degenerazione ed eccesso valori millenari. Non ci stanchiamo di ricordare che la grande responsabilità di “vigilare” appartiene fino all’ultimo eugubino, e perfino all’ultimo spettatore, affinché questa esplosione unica e irripetibile di vitalità ed esuberanza, a volte anche di sofferta partecipazione, sia davvero una esemplare manifestazione di esultanza e di rispetto, e una lezione di vita, soprattutto per i giovani. Vogliamo sottolineare, infine, che la collaborazione dei mass-media è importante per una doverosa “informazione” e una “formazione educativa”, soprattutto tra i giovani e nelle scuole. Ricordiamoci sempre che la Festa dei Ceri è la nostra memoria e il nostro futuro».
Gubbio/Gualdo Tadino
10/05/2007 13:49
Redazione