Gubbio: corsa contro il tempo per evitare la dipartita della sezione Archivio di Stato

E' una corsa contro il tempo quella che dovrà sostenere il Comune di Gubbio per tenersi a casa la sezione di archivio di Stato che dalla fine degli anni '50 è in città, come sede distaccata dell'archivio di Perugia, ma che da qui al 30 giugno prossimo rischia di perdere . Ne ha parlato ieri in consiglio il sindaco Stirati nelle sue comunicazioni e affrontando un argomento che era stato sollevato con un'interrogazione urgente dal consigliere Gagliardi. La questio riguarda quella mole di documenti ( si parla di oltre 3 km di carta ) conservata presso il complesso di Piazza 40 Martiri da pochi giorni tornato in proprietà, dopo una sentenza della Cassazione , alla Provincia francescana . Lì sono conservati i documenti degli enti periferici dello Stato , ma anche depositati quelli comunali antecedenti al 1900 e privati , come ad esempio l'archivio dei Conti della Porta . Un tempio per gli studiosi e gli storici in particolare che ha consentito negli anni di approfondire conoscenze sulla storia di Gubbio e non solo , grazie alla idoneità del luogo per la consultazione e alla presenza di due funzionari che ne garantiscono l'apertura. Per problemi relativi ai costi di affitto, che in futuro, vista la sentenza della Cassazione, potrebbero anche lievitare , ma anche per questioni legate al personale, visto che il direttore si avvicina all'età della pensione , la sezione eugubina dell'archivio di Stato chiuderà i battenti il prossimo 30 giugno con trasferimento dei documenti in un deposito di Bettona . Unica scappatoia , la possibilità che il Comune trovi dei locali di sua proprietà dove allocare le carte . Questione di non poco conto per gli amministratori locali che la prossima settimana , ha spiegato ieri Stirati, avranno un incontro con il direttore dell'Archivio di Stato di Perugia per chiedere quanto meno una proroga dei termini . Si tratta non solo di trovare un luogo , ma anche soldi da destinare all'adeguamento dei locali sotto il profilo della conservazione dei documenti . Difficile pensare ad una concentrazione dei volumi presso l'archivio comunale di Via Lucarelli , già abbastanza costipato , più plausibile il trasferimento a San Pietro. "Resta tuttavia inaccettabile – ha commentato il primo cittadino – questo sport ormai divenuto nazionale di scaricamento dei problemi dal livello statale a quello comunale senza che nessuno affronti il problema delle risorse". Intanto in città è levata di scudi degli storici e studiosi locali , alcuni pronti anche a forme eclatanti di protesta – catene e porchetta di Bettona davanti alla porta dell'archivio – pur di difendere questo prezioso baluardo della cultura.