Gubbio dice addio a Giuseppina Ronchi: ha reso unica Via Alessandrini

“Peppina è un libro aperto per tutti i turisti che passeggiano incantati in questa via che è la più bella di Gubbio e sicuramente merita una visita memorabile”. Scrive così nel 2011 nella lettera di auguri indirizzata a Giuseppina Ronchi per i suoi 90 anni uno dei massimi rappresentanti della Fondazione Teatro la Fenice di Venezia: un’attestazione di stima e sincero rispetto, prosegue la missiva. E ancora: "Ogni turista che l’ha incontrata ritorna nel proprio paese con Peppina nel cuore, inviando le lettere di ringraziamento". E di lettere come questa Giuseppina Ronchi ne lascia una scatola piena, organizzate in base alla provenienza geografica. Tutti quelli che colpiti dalla bellezza degli addobbi floreali con la quale negli anni ha reso unica via Alessandrini hanno avuto il piacere di conoscerla, di scambiare qualche parola con lei, di apprezzare il suo grande amore per Gubbio, non hanno mancato di testimoniarle affetto e gratitudine. E spesso sono tornati a trovarla. Per ognuno pillole di storia, della sua famiglia, di Gubbio. Nella sua abitazione campeggiano i tanti riconoscimenti ricevuti, fu lei ad esempio la prima vincitrice del premio Colora con i fiori la tua città del Lions Club Gubbio. E la sua cura per via Alessandrini – una via che meriterebbe di chiamarsi via Peppina, scrive ancora la Fenice di Venezia - non è venuta meno neanche quando quella strada è rimasta chiusa, perché Giuseppina l’ha mantenuta perennemente addobbata. La storia della sua famiglia, di cui l’abitazione porta tante testimonianze, è legata in maniera indissolubile con la storia di Gubbio. E’ certamente il soggetto più fotografato della città, ha ispirato molti pittori che si fermano a immortalare sulla tela i suoi fiori, si legge ancora nella lettera. E la sua eredità, assicura, la figlia Luciana, sarà portata avanti degnamente.