Gubbio e C.Castello fuori dalle Comunità Montane: varata la riforma degli enti

La giunta regionale segna il primo fondamentale passo per l’esclusione di Gubbio e di C.Castello dalle rispettive Comunità Montana, approvando nella seduta del 3 maggio all’unanimità, e dunque con il consenso politico di tutti i partiti del centro sinistra, le linee di riferimento per la riforma delle comunità montane. La parola chiave è ridimensionamento e il primo criterio riguarda l’abbassamento a 25 mila abitanti della soglia massima per i Comuni che aspirano a farne parte. In soldoni, Gubbio come Città di Castello in Alta Umbria resteranno fuori. L’atto verrà adottato tra 15 giorni, dopodiché si passerà ad una fase di partecipazione ovvero consultazione in merito degli enti locali, comuni e comunità montane, per poi portare la delibera di giunta in consiglio regionale per l’approvazione. Difficile capire se e quanto il parere dei singoli enti locali possa modificare la decisione della Regione; le perplessità espresse più volte sino a qui dai presidenti delle comunità montane non hanno sortito effetto. Gubbio fuori dall’alto chiascio per la presidente Catia Mariani sarebbe una perdita immane, significherebbe ritrovarsi con un ente montano che si estende sul territorio a macchia di leopardo, depauperato nelle sue possibilità di pianificazione e programmazione. Si sarebbe in sostanza meno rappresentativi. La cosa sarebbe ancora più amplificata se il consiglio regionale decidesse, come ormai sembra scontato, di unire le comunità montane di alto tevere ed alto chiascio: l’ente montano alta umbria avrebbe un’estensione che parte da gualdo passa per la fascia appenninica salta gubbio ingloba umbertide e montone per poi nuovamente saltare città di castello, fuori come gubbio per eccesso di abitanti, e continuare nelle restanti parti dell’alto tevere. In questa ipotesi resta da chiedersi dove sarebbe la sede che sinora per l’alto chiascio ha avuto come ovvietà gubbio. Se il principio fosse quello del baricentrismo si potrebbe presupporre umbertide, se fosse invece quello di specificità montana allora si opterebbe per uno dei comuni del parco del monte cucco, sigillo o costacciaro . Su questa incertezza, spiega il presidente catia mariani, si è inceppata anche la procedura della realizzazione della nuova sede della comunità montana a Gubbio presso l’ex mattatoio comunale a san pietro. Se la riforma endoregionale passasse in consiglio regionale così come il 3 maggio l’ha licenziata la giunta all’unanimità, Gubbio, non più parte della comunità montana, vedrebbe sfumare anche la sede dell’ente che attende di essere ristrutturata. Valore monetario dell’investimento da parte dell’ente, 2 milioni e mezzo di euro