Gubbio: estorsione al concessionario, 2 condanne

Porta la macchina a riparare, ma convinto che lo abbiano ingannato cerca di ottenerne una nuova scontatissima. Per fare questo coinvolge un amico. Tutti e due, difesi dagli avvocati Angelo Lonero e Alessandro Ricci, sono stati condannati a 20 mesi di reclusione e 600 euro di multa per tentata estorsione. Il meccanico si era costituito parte civile tramite l'avvocato Ubaldo Minelli. Secondo l'accusa il proprietario dell'auto l'avrebbe portata a riparare per un problema al motore e al sistema di illuminazione. Il motore veniva aggiustato in officina a Gubbio, ma per la parte elettronica serviva un software particolare che avevano solo a Perugia. L'auto, quindi, rimaneva ferma per quasi tre mesi. E il proprietario si arrabbiava in quanto riteneva l'officina eugubina autorizzata. Salvo poi scoprire, a suo dire, che non lo era e gli interventi effettuati avevano deprezzato il mezzo. A questo punto scattava la tentata estorsione. Sempre secondo la ricostruzione accusatoria il proprietario dell'auto sarebbe andato dal riparatore-concessionario e gli avrebbe proposto la vendita di una vettura nuova scontata del prezzo del vecchio e del presunto debito che avrebbe vantato. Se non avesse accettato lo avrebbe "rovinato" dicendo a tutti che l'officina non era autorizzata. Per dare più forza alla richiesta si faceva accompagnare da un amico e al rifiuto del venditore faceva una ripresa video dell'officina, del punto vendita e dei marchi di una nota casa automobilistica. Questo comportamento, accompagnato alla richiesta di un'autovettura a prezzo scontato è stato equiparato ad un tentativo di estorsione e, quindi, punito dal giudice.