E' stata una degna conclusione dei festeggiamenti per il 250° anno dalla fusione della civica campana di Gubbio, l'incontro organizzato dalla Compagnia Campanari di Gubbio che in una gremita Sala Trecentesca in Piazza Grande, ha visto la presentazione del volume "La fusione del campanone di Gubbio - Le campane di Gubbio", lavoro di Fabrizio Cece e Vincenzo Ambrogi. Un incontro moderato dall'avv. Marco Marchetti e con il prezioso contributo di Giuliano Traversini, nel corso del quale sono stati proiettati due video sul Campanone di Gubbio : "I Maestri del Silenzio" e "Visto da Vicino".
Oltre ai saluti del sindaco Stirati e, a nome della Compagnia Campanari, di Lorenzo Olivieri, l'iniziativa è stata l'occasione per fare il punto sullo stato di salute del Campanone a due secoli e mezzo dalla fusione avvenuta il 30 ottobre 1769 da parte dell'aquilano Giovan Battista Donati. A curare il check up, gli ingegneri Sauro Urbani e Alessandra Buono che hanno rassicurato: "Il Campanone sta bene, le due condizioni sono ottimali, gli eugubini possono stare tranquilli".
Tra le curiosità della serata emerse dai racconti dei due autori, il fatto che il Campanone non sia mai stato pesato dal 1769 e anche il numero di "batoccolate" in 250 anni: stimando circa 12 mila colpi all'anno, nelle circa 60 sonate tradizionali, si parla di circa 3 milioni di rintocchi di quella che è indiscutibilmente la voce della città di Gubbio.