Gubbio: il Giubileo di Sant’Ubaldo tra fuochi e devozione

Si è chiuso con i fuochi d’artificio che hanno illuminato ieri sera il monte Ingino l’anno giubilare per l’850° anniversario della morte di S. Ubaldo. La basilica, abbellita da un nuovo impianto di illuminazione, è stata ieri al centro delle cerimonie religiose che si sono protratte per tutta la giornata, culminate nella solenne celebrazione delle 17.30. La giornata della vigilia, al termine della veglia di preghiera, era stata caratterizzata da alcune suggestive cerimonie: come la donazione, da parte del gruppo Colaiacovo Gold, di una croce per la celebrazione ubaldiana, realizzata con argento e oro etico. L’opera a firma dell’artista Maurizio Lauri è realizzata con l’oro etico delle miniere dell’Honduras dove opera la società eugubina. Poi in un braciere ardente, sono stati posti tutti i messaggi, accumulati in un anno, all’interno dei quali fedeli di tutto il mondo hanno espresso desideri, propositi e richieste particolari rivolte al patrono di Gubbio. Nel pomeriggio di ieri, dopo la processione partita dalla Cattedrale, aperta dal Vescovo, con la presenza delle sole Famiglie ceraiole, è stato il vescovo Ceccobelli, l’emerito Bottaccioli e don Bruno Giuliani, l’abate generale dei canonici lateranensi, insieme al clero diocesano, a presiedere il rito pomeridiano alla presenza del sindaco Guerrini, con il gonfalone della città, di autorità civili e militari e della corale Cantores Beati Ubaldi. E’ stato Ubaldo, santo della riconciliazione il tema preminente dell’omelia del prèsule. Al termine della celebrazione, trasmessa su maxi schermi anche all’esterno della basilica, grazie alla collaborazione della nostra emittente, si è tenuto un momento conviviale, organizzato dall’università dei muratori e da una esibizione del coro di Thann giunto appositamente in città in occasione della chiusura dell’anno giubilare ubaldiano.