Gubbio: il "Breve" per rilanciare l’Università dei Calzolari

Gubbio vanta ancora l’esistenza e l’attività delle Antiche Università delle arti e dei mestieri, secolari istituzioni che raccontano di come le corporazioni artigiane fossero componenti essenziali della attività dell’antica città. Ad oggi, l’Università dei Calzolari di Gubbio è l’unica esistente in tutta Italia, e da oggi, vanta la trascrizione e la pubblicazione dell’antico “Breve”, il libro dell’arte con norme e liste di giurati. Una finestra fondamentale per conoscere la storia degli oltre 1.500 eugubini che, come calzolari, hanno segnato l’economia della città. In questo 21esimo secolo sono però sempre meno, merce rara da trovare, nelle loro botteghe nelle quali si respira veramente arte, manualità, saperi e conoscenze di altri tempi. Ecco che così l’occasione per presentare la pubblicazione è anche il modo per riflettere sull’attualità di questa importante professione. L’apertura del convegno di questa mattina, ospitato al Park Hotel Ai Cappuccini, è stata affidata a Giuseppe Colaiacovo che ha finanziato il progetto. “Si può e si deve dare nuovo vigore all’Università dei Calzolari – ha detto Colaiacovo – istituzione che può trarre virtù dall’attuale contesto economico consentendo una rivalutazione dei mestieri tradizionali. La lavorazione delle calzature è un settore che caratterizza il made in Italy - ha aggiunto l’industriale – come la lavorazione della pelle, del cuoio e del pellame in genere. Ecco che allora l'Università andrebbe riscoperta per tornare ad incidere sul tessuto economico. E’ un know how che non può esserci copiato ma dobbiamo difenderlo e promuoverlo”. Sui contenuti del "Breve", è intervenuto il professor Giancarlo Pellegrini, dopo il benvenuto da parte del presidente dell’Università Marco Francioni.