Gubbio: in carcere per l’omicidio di Santa Cristina

Era il 2007 quando un cadavere venne ritrovato sepolto nelle campagne di Gubbio, quasi al confine con Perugia, a Santa Cristina. Un agricoltore lanciò l’allarme per un fatto decisamente unico e anomalo per la storia di Gubbio. Il cadavere, si scoprì ben presto, era quello di Salvatore Conte, ex collaboratore di giustizia ancora affiliato, però, a clan della malavita. Venne arrestato, come esecutore materiale dell’omicidio di quel settembre del 2007, Marcello Russo che due anni fa morì in carcere. Ora è stato arrestato dai carabinieri di Civitanova Marche Paolo Carpisassi dopo che la Cassazione ha confermato la condanna della Corte d’assise. 15 anni e 8 mesi per l’uomo ritenuto complice di Russo. Così anche il terzo grado di giudizio si è pronunciato facendo sì di tradurre in carcere uno dei malviventi che partecipò all’omicidio prima, nella zona di Castel del Piano, e poi dell’occultamento del cadavere a Santa Cristina di Gubbio. Salvatore Conte, freddato a colpi di pistola, non era più ritenuto affidabile dal clan definito “degli ex pentiti” perché ingestibile e troppo spesso sotto l’effetto di cocaina. Tra gli affari gestiti dal gruppo la realizzazione di una clinica privata e la gestione dei rifiuti, dei locali notturni e della sanità.