Gubbio: interessante giornata di studio su "Esoterismo nell'architettura"

L’architettura come linguaggio, l’architettura come messaggio. L’architettura come patrimonio non solo culturale e materiale, ma anche come scienza portatrice di significati, espressiva e comunicativa. Su questi temi si è incentrata la giornata di studi dal titolo: “L’esoterismo nell’architettura storica”, svoltasi a Gubbio presso la Sala Trecentesca della residenza municipale, e organizzata dall’associazione Terracomunica. Un appuntamento che ha visto la presenza di alcuni tra i più qualificati studiosi del settore, e che si pone come prima tappa di un percorso destinato a coronare nel mese di giugno con la pubblicazione di un nuovo volume dedicato al gioiello dell’acropoli eugubina, Palazzo dei Consoli, Palazzo Pretorio e Piazza Grande. L’architettura prima ancora di essere forma è la rappresentazione di un significato: spesso carico di simbologia, come quella numerica. Emerge così che l’architettura è un linguaggio non immediato che per essere compreso, decodificato, ci costringe a cercare indizi, correlarli, fare ipotesi, a ricercare anche nell’esoterismo, , quale dottrina che si configura entro fenomeni culturali, quell’insieme di insegnamenti riservati ad una cerchia ristretta di discepoli. E su tutto questo si sono incentrate le relazioni degli studiosi presenti: da Rainaldo Perugini della Facoltà di Architettura dell’Università Roma 3, a Maria Teresa Bartoli della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, a Paolo Micalizzi della Facoltà di Architettura dell’Università Roma 3 fino a Paolo Marconi, docente emerito di Storia dell’Architettura e Restauro dei Monumenti. L’incontro è stato introdotto dal saluto del sindaco Guerrini. Ed è stato anche lo spunto per parlare di conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico cittadino.