Gubbio: l'euforia dei Mezzani

Sarà stato lo splendido sole che ha illuminato Gubbio, sarà stata la passione ceraiola che pervade una città intera e attira turisti in ogni occasione utile ma nella giornata dedicata ai ceraioli più giovani il bagno di folla era di quelli all’altezza di un 15 maggio. Ad andare in archivio è perciò una festa dei Ceri Mezzani con il pieno di entusiasmo ceraiolo, una corsa quasi perfetta di tutti e tre e una giornata da ricordare per i protagonisti: il primo e secondo capitano, Leonardo Rossi e Matteo Bazzucchi, per i tre capodieci Alessando Gaggiotti di Sant’Ubaldo, Davide Pierotti di San Giorgio e Francesco Berettoni di Sant’Antonio, e per l’alfiere Cristian Fiorucci e il trombettiere Pietro Barboni. Ma anche per tutti i ceraioli più o meno tra i 16 e i 24 anni che hanno dato libero sfogo al proprio entusiasmo con la sfilata per le vie della città, dopo che la giornata era iniziata come sempre con la sveglia dei tamburini, la visita al cimitero, la messa e la sfilata dei Santi. Tanta gente in Piazza Grande per l’alzata, dove il capodieci di sant’Ubaldo è stato abile a rimediare a una scivolata al momento del lancio della brocca. A seguire la mostra e l’attesa della grande corsa pomeridiana. E mentre la città faceva registrare il pienone, impressionante in questo senso corso Garibaldi, i Ceri hanno ripreso la loro marcia: dopo l’alzatella – con la penduta di Sant’Antonio – la benedizione del cappellano dell’università dei muratori, Don Giuliano Salciarini ha dato il là alla corsa. Calata dei Neri, Corso Garibaldi e discesa di Meli perfette tra due ali di folla entusiaste. Senza problemi anche il secondo tratto: ad attendere i ceri il consueto bagno di folla lungo tutto il percorso, con una piazza grande degna delle grandissime occasioni. Da registrare in via XX Settembre una penduta di Sant’Ubaldo e poi l’ascesa: nel primo e secondo buchetto e a seguire lungo gli stradoni: Sant’Ubaldo chiude la porta, i suoi ceraioli festeggiano all’interno del chiostro della Basilica, quelli di San Giorgio e Sant’Antonio prima fuori e poi anche loro dentro. Il canto corale di “O lume della fede”, chiude un’altra di quelle giornate che rendono unico il maggio eugubino. In attesa del prossimo appuntamento, quello del 2 giugno quando toccherà ai ceraioli più piccoli.