E’ calato il sipario dell’undicesima edizione e per il futuro si guarda alle contaminazioni tra diversi linguaggi dell’arte
Si chiude con un successo in aumento l’undicesima edizione del Gubbio No Borders festival. Vero e proprio crocevia di linguaggi, ha fatto registrare un ampio gradimento da parte del pubblico negli undici appuntamenti in cartellone con punte d’eccellenza. La cornice straordinaria del complesso di San Pietro, l’interazione vivace e intensa tra i diversi linguaggi dell’arte, la presenza di un pubblico appassionato, la qualità del cartellone - eccezionale nonostante le ristrettezze economiche -, e infine la collaborazione tra diverse realtà associative e commerciali cittadine hanno confermato il fascino della manifestazione. “Una grande risposta di pubblico – dice Luigi Filippini, direttore del Gubbio No Borders festival – non solo nei momenti più emozionanti e appassionanti come i concerti, ma anche negli altri spazi culturali che hanno affrontato temi specifici, quasi specialistici, che potevano non essere appetibili per tutti”. Tutto esaurito infatti per i concerti del trio Servillo - Girotto - Mangalavite e di Lucia Casagrande Raffi (nella foto) e Tanguedia quartet; ottimo l’apprezzamento per le formazioni emergenti: Eleonora Bianchini & Leonardo Radicchi con “The Red Side” e il quartetto di Sara e Paolo Ceccarelli con “Back from the South”. Trascinante l’esibizione della P-funking band lungo le vie della città e sempre festoso il tradizionale appuntamento con Sbandiamo rientrato quest’anno nel programma del festival. “Un’undicesima edizione basata sulla contaminazione – ha spiegato il direttore del Gubbio No Borders, Luigi Filippini -, un percorso che abbiamo iniziato ormai dal 2010 e che nel corso delle prossime edizioni cercheremo di sviluppare in maniera ancora più articolata”. Eccellente poi il risultato della nuova sezione “Il Piacere del testo”, che ha intercettato un gradimento davvero trasversale, per età e provenienza. Gran pienone per la regina delle criminologhe del piccolo schermo Roberta Bruzzone, organizzato con Fotolibri, così come è stata forte la partecipazione in occasione di incontri più “difficili” come quelli sul terrorismo internazionale, in collaborazione con l’Unione stampa cattolica dell’Umbria, Libera Gubbio e Sezione Soci Coop Centroitalia. Straordinario infine il successo di presenze - 600 partecipanti – all’incontro con il teologo Vito Mancuso, proposto in collaborazione con l’associazione culturale Il Gibbo. Un appuntamento per gli eugubini, ma anche una valida proposta per i tanti turisti presenti in città nella settimana dopo Ferragosto. “La formula che è stata adottata quest’anno è stata sicuramente positiva – aggiunge Sanio Panfili, dell’associazione Gubbio No Borders che organizza il festival – sia per la qualità del cartellone, ma anche per la risposta che c’è stata da parte del pubblico, giovane e meno giovane, di Gubbio e di fuori, che ha riempito San Pietro. Credo che la formula che ha messo insieme musica, cultura, letteratura e filosofia sia stata azzeccata”. Il festival è organizzato dall’associazione Gubbio No Borders, in collaborazione con Fotolibri, l’ associazione di volontariato Il Gibbo e con la consulenza di Raniero Regni, e si avvale del patrocinio di Consiglio regionale dell’Umbria, Provincia di Perugia e Comune di Gubbio. Partner media dell’evento: Corriere dell’Umbria, Pressnews.it, Rgm e Trg.
Gubbio/Gualdo Tadino
31/08/2012 16:11
Redazione