La memoria è diversa dallo sterile ricordo, e il terreno più fertile sul quale provare a seminare la cultura della legalità sono le future generazioni. E hanno parlato soprattutto agli studenti eugubini i protagonisti della cerimonia di intitolazione di nove vie di Gubbio alle vittime di mafia e camorra. L’iniziativa è partita da ‘Libera’ che ha raccolto oltre trecento firme a sostegno della proposta. Quella intitolata a Giuseppe e Salvatore Asta, i due gemellini di 6 anni uccisi 30 anni fa a Trapani insieme alla loro mamma, in una strage nella quale doveva perdere la vita il giudice Carlo Palermo è solo la prima della dieci targhe inaugurate, dietro le quali ci sono le storie di donne, uomini, sacerdoti, sindacalisti, bambini, giovani, biografie diversissime tenute insieme da un comune denominatore della violenza subita e pagata con la vita: Rita Atria, don Giuseppe Diana, don Pino Puglisi, Giuseppe e Salvatore Asta, Peppino Impastato, Placido Rizzotto, Carlo Alberto dalla Chiesa, Libero Grassi e Pio La Torre. «Non vuole essere semplicemente una celebrazione della memoria - spiegano i referenti di ‘Libera Gubbio’ - ma un impegno morale per ricordare e onorare la memoria di Rita, Salvatore, Giuseppe, Peppino e tutte le altre 900 persone innocenti che la mafia ha ucciso ».
E' stata Margherita Asta, sorella di Salvatore e Giuseppe, figlia di Barbara Rizzo, a tenere a battesimo la via, tornando a Gubbio un anno dopo che i giovani di ‘Libera’ le avevano fatto una promessa, quella di dedicare una strada ai piccoli fratellini, morti innocenti. Alla cerimonia di dedicazione hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Filippo Stirati, il prefetto di Perugia Antonella De Miro, il presidente della Commissione regionale d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e le tossicodipendenze Paolo Brutti. Presenti i vertici delle forze dell'ordine e il vescovo Ceccobelli. E in platea come detto, gli studenti del Liceo Scientifico ‘G. Mazzatinti’ e della scuola media ‘O. Nelli – Mastro Giorgio’. I giovani di ‘Libera Gubbio’ saranno presenti a Bologna il 21 marzo per partecipare alla XX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con lo slogan ‘La verità illumina la giustizia’, e ricordare con una marcia silenziosa, accanto ai famigliari delle vittime di mafia, le centinaia di persone che hanno perso la vita per mano della criminalità organizzata.
Gubbio/Gualdo Tadino
16/03/2015 16:46
Redazione