Ha riaperto i battenti stamane, con un'anteprima per la stampa e poi dalle 11.30 con le porte aperte, e gratuite, a tutti: la mostra “Dinosauri a Gubbio – Sulle tracce dell'estinzione” entra nella «seconda fase», dopo l’anteprima tra febbraio e maggio scorsi nei quali ha staccato oltre 12 mila tagliandi.
In occasione della grande esposizione dei “giganti della preistoria” aveva riaperto i battenti anche l'antico monastero di San Benedetto a Gubbio, dopo i lunghi lavori di restauro e recupero del complesso finanziati anche dalla Fondazione Carisp Perugia. Opere che sono continuate anche nei mesi estivi per rendere fruibili pure gli ampi saloni sotterranei, all’interno dei quali ha trovato spazio una parte del percorso espositivo, reso ancora più suggestivo dai locali stessi. Il complesso olivetano trecentesco è situato proprio all'inizio della Gola del Bottaccione, la fenditura rocciosa fra i contrafforti appenninici che custodisce il segreto della scomparsa dei dinosauri, avvenuta 65 milioni di anni fa. Proprio qui, alle porte della medievale città di Gubbio, il fisico statunitense e premio Nobel Luis Álvarez e suo figlio Walter, archeologo e geologo, dagli anni Settanta studiano le rocce che rivelano la concentrazione di Iridio, elemento molto raro nella crosta terrestre e più abbondante nei meteoriti, perciò di origine extra-terrestre. Grazie alle ricerche realizzate in vent'anni nella Gola del Bottaccione, dunque, gli Álvarez trovano tutte le conferme alla loro teoria sull'estinzione dei giganteschi dominatori del pianeta terra, causata dalla collisione del nostro pianeta con un asteroide di grandi dimensioni.
Gli esemplari e le spettacolari ricostruzioni dei fossili di dinosauri tornano dunque esposti nella mostra “Dinosauri a Gubbio - Sulle tracce dell’estinzione”, e lo resteranno fino al 30 giugno 2016. I fossili esposti provengono per la gran parte dal Sud America e dalla Patagonia in particolare.
Novità di questa seconda fase - come hanno spiegato il sindaco Stirati, l'assessore Rughi, l'amministratore di Gubbio cultura, Tanganelli e Daniele Morini di Pressnews - sarà anche una più capillare divulgazione e promozione nella fascia d'età 4-10 anni, con un cartoon didattico a puntate che sarà veicolato anche attraverso Rai YoYo oltre che sui social network.
Tutto questo per fare del binomio Gubbio-dinosauri un elemento promozionale sempre più radicato, a prescindere anche dalla mostra, che per altro si spera di proseguire anche dopo il termine ultimo dell'estate 2016. Il tutto a fianco del laboratorio multimediale “Gola del Bottaccione - Archivio della Terra”, lo spazio che - insieme alla Gola stessa - rappresenta il legame tra Gubbio e i dinosauri. La mostra è organizzata dal Comune di Gubbio e dalla società Gubbio Cultura e Multiservizi, con il contributo del Gruppo di azione locale dell'Alta Umbria.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/09/2015 12:18
Redazione