Gubbio: riattivato il secondo ascensore in via XX Settembre

Come annunciato nei giorni scorsi dall'amministrazione, anche all'indomani di lamentele di eugubini e turisti, e' stato effettuato ieri l’intervento di ripristino dell’ascensore che porta da piazza Grande in via Baldassini. Da oltre tre mesi era fuori servizio, con una serie di problematiche che aveva lasciato strascichi soprattutto nel periodo di punta di Ferragosto, che ha visto la citta' gremirsi di forestieri. La Giunta Stirati per altro non si era nascosta dietro un dito ammettendo che il disservizio era stato causa di una cattiva interpretazione burocratica degli uffici comunali e non poteva essere addebitato alla società di gestione. Insomma nei meandri di Palazzo Pretorio si celava il problema e da Palazzo Pretorio su sollecitazione di molti è arrivata la soluzione. Per questo intervento, il Comune ha gestito la situazione in collaborazione proprio con Samer, l’impresa incaricata della manutenzione ordinaria degli ascensori - in totale quattro - presenti due nel primo tratto da via XX settembre alla cattedrale e due nel secondo da via Baldassini a palazzo dei Consoli. «In misura precauzionale - aveva annunciato la Giunta il 14 agosto scorso - l’unico impianto funzionante sarà presidiato fino a mercoledì da un manutentore fisso durante l’orario di esercizio. Poi il ripristino giovedì». E così è stato. Per otto giorni l’impianto mobile è stato controllato in maniera  permanente fino alla riparazione per prevenire e intervenire in caso di malfunzionamento e guasti. Un presidio eseguito in economia dal Comune con il sistema del cottimo fiduciario, che avrà una spesa pari a 2.795 euro. Prevenendo qualsiasi imprevisto, nessun problema è stato riscontrato durante il ponte di metà agosto che ha registrato un numero superiore alle aspettative di visitatori in città. Così ieri l’intervento da parte dell’impresa con il ripristino dell’ascensore e la sostituzione del pezzo che ha causato il fermo del percorso mobile. Per la manutenzione straordinaria sono stati impegnati circa 3.500 euro. Da segnalare che in passato il Comune non ha attivato nessuna unione di Enti, non ha aderito a nessun soggetto aggregatore e non ha stipulato nessuna convenzione con la Provincia di Perugia per lo svolgimento delle funzioni delineate nell’articolo 9 della legge del 23 giugno scorso. Tutti elementi che avrebbero potuto ridurre i tempi di partenza dei lavori. Certo è che, come specificato nel “mea culpa” dell’Amministrazione di pochi giorni fa, si dovrà capire a chi sono imputabili le responsabilità di questo disagio. Sarebbe davvero un segno di discontinuità sapere che i disguidi e negligenze da parte degli uffici comunali preposti non sono passati sotto silenzio.