8 tavolette dipinte d'inizio '400, opera del pittore senese Taddeo di Bartolo. Provengono dalla chiesa di San Domenico di Gubbio, parti di un polittico che è rimasto in loco fino al 1843. Smontato l'altare, il polittico viene dipserso con le tavoltette suddivise tra varie proprietà. Delle 15 tavole di cui era composto, oggi se ne conoscono solo 13. Di queste la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dopo un'attenta opera di ricerca, è riuscita ad individuarne ben 8 nel mercato antiquario, acquistandole per farle ritornare a casa. Sono le parti sommitali e l'ultimo registro del polittico, raffiguranti il beato Ambrogio Sansedoni, due Santi vescovi non meglio definiti, Santo Stefano, San Pietro Martire, San Tommaso d'Aquino e gli evangelisti San Luca e San Matteo. Mancano all'appello San Giovanni e San Marco le cui tavolette ad oggi non sono documentate.
Fanno parte di questo polittico altre 4 tavole più grandi che sono state acquistate negli anni da tre musei americani nelle cui collezioni ancora oggi sono conservate:la più grande e centrale, è la Madonna con il bambino dell'Harvard University Museum; due, un santo vescovo e Santa Caterina d'Alessandria del New Orleans Museum; altre due, San Giovanni Battista e San Giacomo Maggiore del Memphis Museum.
Se sarà dunque impossibile riavere per intero il polittico, è un grande risultato essere riusciti a rintracciare ed acquistare la quasi totalità delle tavole sommitali e del registro più alto, dopo le rocambolesce avventure che dalla metà dell'Ottocento in poi hanno coinvolto le parti di quest'opera. Per un periodo infatti le otto tavolette, oggi proprietà della Fondazione, sono state in possesso della famiglia Ranghiasci; alla fine dell'Ottocento sono state vendute e ricompaiono nella collezione Nevi a Roma. Da lì ancora un passaggio di proprietà giungendo a Firenze, in proprietà del conte Serristori; battute all'asta nel 2007 hanno proseguito il loro viaggio in una collezione privata dalla quale la Fondazione Carisp ha infine attinto.
Pittore senese attivo tra la fine del Trecento e il primo ventennio del Quattrocento, Taddeo di Bartolo è artista inconfondibile per quel suo tratto deciso dentro cui stringe le figure e le ombre con cui sottolinea i connotati del volto, interprete di quella cultura tardogotica fiorente nell'Italia centrale d'inizio Quattrocento. Attivo a Perugia, di cui resta un polittico smembrato alla Galleria Nazionale proveniente dalla chiesa di san Francesco al Prato, a Gubbio lascia quest'opera che per lungo tempo ha campeggiato sull'altare della chiesa di San Domenico e dove ora , seppur frazionata, potrebbe di nuovo essere apprezzata.
Gubbio/Gualdo Tadino
05/10/2017 09:16
Redazione