Gubbio: sempre più giovani gli utenti del Sert

Sono sempre più giovani gli utenti che si rivolgono al Sert, il servizio per le tossicodipendenze dell'Asl. E se questo da una parte è positivo, perché prima si inizia la terapia e più possibilità si hanno di uscire dal tunnel della droga, dall'altro dimostra che l'età di approccio alle sostanze stupefacenti si sta abbassando sempre di più. Dai dati del Sert dell'Alto Chiascio emerge infatti che sui 180 utenti in carico nel 2009, in aumento rispetto ai 173 dell'anno precedente, quasi il 40% ha meno di 30 anni, con 5 pazienti tra i 15 e i 19 anni. Chi si rivolge al servizio lo fa soprattutto perché dipendente dall'eroina, 105 pazienti su 180, seguiti dalla cocaina, 46, e dai cannabinoidi, 23, ma dai racconti di chi è finito nel tunnel della droga emerge che sono in primo luogo hashish e marijuana gli stupefacenti più diffusi tra i giovani mentre l'abuso della polvere bianca risulta in costante aumento. Altra problematica è il ricorso sempre più frequente ad un mix di sostanze, in particolare cocaina assunta insieme ad alcol, chetamina, eroina iniettata in vena o anfetamine. Molto diffuse anche le cosiddette smart pills, sostanze che non sono tabellate come illegali, ma in grado di produrre danni irreversibili a livello cerebrale. Dall'analisi degli operatori del Sert emerge anche che è in costante aumento lo sballo da alcol, in particolare da birra, mentre si stanno affacciando al servizio anche le persone vittime di un'altra dipendenza, quella dal gioco d'azzardo. Tra i pazienti in carico inoltre c'è anche chi partecipa con regolarità ai cosiddetti "rave party", feste illegali a base di droga e musica assordante. "Perché oggi – hanno spiegato gli operatori del Sert – la droga è diventata normalità, è entrata a far parte della vita dei giovani come un qualsiasi altro diversivo". E se i ragazzi si fanno di cocaina o eroina, i genitori sono gli ultimi ad accorgersene. "La famiglia è disattenta, priva di dialogo – hanno aggiunto – e sottovaluta segnali di allarme importanti". Così, quando il paziente ha finito il suo percorso di riabilitazione, se non c'è sostegno, il rischio di ricadute è purtroppo elevato. Una volta terminato il trattamento farmacologico e psicosociale, è infatti necessario favorire il reinserimento dell'utente nella società, cosa che però spesso non accade tanto che dei 180 utenti del 2009 soltanto 27 sono nuovi in assoluto, mentre 14 erano stati in cura già in passato. Il tempo di latenza invece – ovvero il periodo che intercorre tra la prima assunzione di droga e l'ingresso al Sert – si aggira sempre intorno ai 5 anni, mentre l'età media è di 33. Nota positiva, nel 2009 sono stati 23 i pazienti dimessi, in aumento rispetto ai 17 del 2008.