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Gubbio: spettacolare corsa per i Ceri mezzani. Cadono Sant'Ubaldo e San Giorgio

Gubbio: spettacolare corsa per i Ceri mezzani. Cadono Sant'Ubaldo e San Giorgio lungo le due "Callate". In una delle caduta, resta ferito un turista romano. Sintesi della giornata martedì sera ne "L'Attesa" (ore 21.15) su Trg.
Non avrà il pathos, le coreografie, il colpo d’occhio e la partecipazione del 15 maggio. Ma anche al festa dei Ceri mezzani, ieri, ha regalato grandi emozioni alle migliaia di eugubini e forestieri che hanno voluto partecipare a questo secondo appuntamento ceraiolo. Era ancora fresco il ricordo della festa (quella vera) di martedì scorso, ma anche i più giovani, i ceraioli tra i 16 e 24 anni, protagonisti con i mezzani, non sono stati da meno. Appassionante la giornata, condita con un sole estivo, frenetica e coinvolgente la corsa, dove non sono mancate neppure le cadute: sono state le “Callate” il teatro degli incidenti più significativi della corsa. A cominciare dalla “Callata dei Neri”, uno dei pezzi più insidiosi e avvincenti del primo tratto, dove il cero di Sant’Ubaldo ha ceduto a pochi metri dal cambio con la muta della “Statua”. Il cero ha riportato visibili i segni della caduta, ma si è ripreso ed ha proseguito lungo il corso, dove i tre ceri sono scesi a velocità frenetica e a pochi centimetri l’uno dall’altro. Fortunatamente qualche metro di spazio in fondo alla Callata ha “salvato” i sopraggiungenti San Giorgio e Sant’Antonio. Nel secondo tratto, pronti via, e subito lungo la “Callata dei Ferranti” è toccato al cero di San Giorgio la sventura della caduta, per altro più pesante, per i danni visibili riportati dalla statuina del santo guerriero. E pensare che si trattava dell’”esordio” delle nuove statuine realizzate da Demetrio Bellucci, su commissione dell’Università dei Muratori (le precedenti sono rimaste a disposizione per eventuali necessità post-cadute). L’unica a restare davvero immacolata è stata la statuina di Sant’Antonio, grazie ad una corsa gagliarda e praticamente perfetta da parte dei giovani ceraioli santantoniari: a parte una penduta sulla terza “birata” della sera, il cero dell’Abate è rimasto a ridosso di San Giorgio per tutto il percorso, fino in cima al monte. Giornata appassionante per i giovani ceraioli che sono stati abilmente guidati quest’anno da Matteo Fumanti, capodieci di Sant’Ubaldo, Ettore Spataffi, capodieci di San Giorgio e Luca Gustinucci, capodieci di Sant’Antonio, splendidi artefici dell’alzata mattutina in una Piazza Grande sempre gremita. I capitani, Alessio Biagiotti e Michele Cappannelli, hanno dettato i ritmi della giornata scandita anche dagli squilli di tromba di Giordano Baldinelli, affiancato dall’alfiere Giacomo Ramacci. Proprio in Piazza Grande si è verificato un primo incidente della giornata, con un giovane eugubino che è rimasto ferito da una delle brocche lanciate dai capodieci ed è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari con alcuni punti di sutura al volto. Più serio l’infortunio nel quale è incorso un turista romano che è rimasto coinvolto nella caduta del cero di Sant’Ubaldo e ha riportato la frattura del piede (probabile per lui l’intervento chirurgico). La corsa si è poi conclusa in cima al monte Ingino, con i ceri molto vicini tra loro, e Sant’Ubaldo che è riuscito a chiudere il portone della Basilica. La processione dei Santi è stata l’epilogo di una giornata intensa che lascia idealmente il testimone ai più piccoli: i cosiddetti “ceraioli di domani” saranno protagonisti il prossimo 2 giugno con i ceri piccoli. Un'ampia sintesi della Festa e della corsa dei ceri mezzani andrà in onda martedì 22 maggio su Trg alle ore 21.15 con una nuova puntata del ciclo "L'Attesa" (replica mercoledì ore 14.45).
Gubbio/Gualdo Tadino
21/05/2007 08:19
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