Gubbio, successo per l'assemblea del Cisar

La loro passione è comunicare e il mezzo che prediligono è un prodotto della tecnologia che ha fatto storia e che ancora oggi può vantare milioni di appassionati in tutto il mondo: la radio. Non sono però solo i classici radioascoltatori - ma soprattutto persone che hanno fatto della radio un vero e proprio strumento di collegamento con il mondo - a prendere parte all'Assemblea Nazionale del C.I.S.A.R. (Centro Italiano Sperimentazione Attività Radiantistiche), in una due giorni che si concluderà oggi a Gubbio presso l'Itis Sperimentale "Maria Letizia Cassata". "Il radioamatore - spiega il presidente nazionale del C.I.S.A.R., Luca Ferrara - non è un utente, ma è colui che studia la radio e ne progetta l'uso, offrendo, a lungo andare, anche un servizio alla società: proprio ai radioamatori - aggiunge Ferrara - si deve ad esempio il protocollo di comunicazione per internet. La nostra associazione - dice - è nata nel 1981 proprio con l'intento di unire tecnici che volevano smettere di parlare per iniziare a costruire". Il C.I.S.A.R. si occupa infatti di sperimentazione e nel tempo ha spesso collaborato con il Ministero delle Comunicazioni. Tra le novità dell'assemblea anche un innovativo metodo di trasmissione appena arrivato dal Giappone e presentato in questi giorni proprio a Gubbio, un tipo di modulazione effettuato con apparati particolari, che il presidente Ferrara ha illustrato nel suo intervento. Alla due giorni hanno preso parte anche i radioamatori di Gubbio. La sezione locale del C.I.S.A.R., nata quattro anni fa, è intitolata alla memoria di Fausto Regni, noto professionista eugubino prematuramente scomparso. A Gubbio si contano una trentina di soci, appassionati ai quali la provincia ha concesso una sede presso i locali dell'Itis Sperimentale in via del Botagnone. "L'associazione locale - spiega il presidente Franco Fiorucci - ha già dato la disponibilità all'amministrazione per un’ eventuale collaborazione in caso di emergenza. Le stazioni del C.I.S.A.R., dislocate in tutta Italia, collaborano infatti spesso con la protezione civile. Un ruolo a cui potremmo assolvere anche noi, - continua Fiorucci - grazie all'esistenza di un ponte ripetitore che copre quasi tutto il territorio comunale". L.M.