Gubbio: successo per la serata di "deustazione" con Castagner

Alla fine alcoltest per tutti. Si è conclusa così la serata di informazione e degustazione, presso il ristorante La Fornace di Mastro Giorgio di Gubbio, condotta dal produttore Roberto Castagner. Buon cibo, vino e distillati di qualità, ma senza eccedere nelle quantità. Conoscere i propri limiti e le giuste dosi di alcol da assumere, è il segreto per chi ama stappare una bottiglia di vino in compagnia. “Un atteggiamento consapevole verso il vino e i distillati di qualità - dice Roberto Castagner - non significa rinunciare del tutto a bere per chi deve guidare. Bisogna allargare la cultura della consapevolezza e del gusto, comunicando la verità: bere senza eccedere, con il buon senso, non significa trasgredire”. L’appuntamento di Gubbio, organizzato da Giuseppe Rosati, e unica tappa di Castagner in Umbria, è iniziato con un aperitivo “educativo”, nel corso del quale davanti a un Prosecco Giallo, il produttore veneto e il medico eugubino Giovanni Vantaggi hanno parlato degli effetti negativi dell’abuso di alcol, sottolineando come nel 40% dei casi sia la causa di incidenti mortali tra i giovani. Vantaggi ha parlato delle sostanze che danno dipendenza, assuefazione e astinenza, tra cui proprio l’alcol. Roberto Castagner ha indicato, invece, alcune buone pratiche: il sommelier dovrebbe servire meno vino nel bicchiere del cliente, il titolare dovrebbe avere il “coraggio” di trattare in maniera diversa chi si metterà alla guida dopo la cena e, infine, consiglio per tutti, quello di evitare il “bicchiere della staffa” all’uscita del ristorante. Semplici accorgimenti per non demonizzare il mondo del vino. “La filiera vitivinicola in Italia – ha detto Castagner - dà da vivere a centinaia di migliaia di famiglie: non si può rovinare un patrimonio economico e culturale del Paese equiparando alcool e droga o alcool e morte. E’ moralmente ingiusto, perchè è solo l’abuso a determinare il danno. Vino e grappa sono frutti della nostra terra e della nostra tradizione, fanno parte della nostra cultura da secoli, così come il sapersi comportare bene”.