Gubbio: sulla conservazione del corpo di S.Ubaldo le rassicurazioni della Curia

La Curia eugubina interviene sulla questione della conservazione del corpo del vescovo e patrono sant’Ubaldo. Lo fa con una nota di mons. Giuliano Salciarini, che qui sotto riportiamo integralmente. "Tornano con una frequenza annuale o poco più le preoccupazioni sulla conservazione della Sacra reliquia del corpo di sant’Ubaldo esposte sempre dallo stesso autore con dovizia di particolari, ricostruendo la storia di come si operò negli anni Settanta e accusando sempre le autorità preposte di ignorare tale problematica. Il comunicato si inoltra sulla “vera devozione degli eugubini a sant’Ubaldo” che sembra essere soltanto quella di conoscere come si è proceduto al restauro dell’urna con gli accorgimenti dettati dal dott. Gabrielli e accusando le varie istituzioni, ivi compresi Curia e Comune, di trascurare il tutto. I vari passaggi storici citati sono tutti veri, e li conosciamo tutti perché verbalizzati e conservati nell’archivio, ma manca un passaggio fondamentale. Nella riunione del 18 gennaio 1996 tenuta nei locali della Curia, dopo aver esaminato il risultato delle varie ricognizioni effettuate veniva detto che la sacra reliquia “non ha subito alterazioni rilevanti dall’incuria del tempo e da altri elementi sfavorevoli” e venivano giudicate già da allora eccessive le ansie al riguardo. Inoltre, allora mons. Bottaccioli si era dichiarato “contrario, come Vescovo e Custode delle Fede, alla introduzione di elementi umani – anche scientificamente validi – alla conservazione del Sacro Corpo che, conservato intatto nei secoli, sembra quasi un segno che Egli vuole rimanere in mezzo alla sua Città e Diocesi, per ispirare e guidare il cammino di fede del suo popolo”. Dopo la presentazione dei lavori all’urna, fatta dal prof. Scalici, questi, viene detto, “potranno essere usati in futuro nel caso che il monitoraggio della temperatura e dell’umidità all’interno dell’urna venisse a destare allarmi e preoccupazioni”. Vengono autorizzati i lavori solo perché tali modifiche in futuro avrebbero implicato gravi difficoltà. Già il dott. Gabrielli faceva notare che per fortuna “le condizioni microclimatiche della Basilica sono, per la gran parte dell’anno buone, soltanto in rari casi possono realizzarsi condizioni dannose, ma considerata la vetustà e l’ottimale stato di conservazione, viene spontaneo pensare che tale meraviglioso prodigio sia strettamente legato anche alle salubri condizioni climatiche del colle. Si può quindi stare pure tranquilli sulla conservazione della sacra reliquia, anche se questo non ci solleva dal controllo continuo".