Gubbio: tassa soggiorno, gli albergatori dicono “no”

“No all’imposta di soggiorno, meglio pensare ad una tassa sugli ingressi in città da parte dei bus”. Questa in sintesi la posizione dei circa 30 albergatori, dei 200 invitati, che hanno raccolto l’invito dell’assessore al turismo Bellucci di confrontarsi per decidere o meno l’introduzione dell’imposta a carico dei turisti che pernotteranno a Gubbio. In città dal 2000 al 2010 le presenze, ovvero quei turisti che si sono fermati più di una notte, non sono mai scese sotto i 200 mila. Se venisse introdotta la maggiorazione di 1 euro, ecco che in un anno si introiterebbero almeno 200 mila euro. Cifre importanti in momenti come quelli attuali; da capire se a discapito del settore e delle attività ricettive. L’assessore Marco Bellucci ha voluto tastare gli umori sull’idea di introdurre l’imposta ma solo per le prime due notti consecutive, nulla più dalla terza notte (anche per incentivare un pernottamento più lungo). Aperto ancora il ragionamento anche sulle classi di esenzione. Valutabile inoltre il ragionamento su sgravi fiscali per gli albergatori, quali il mantenimento al minimo dell’aliquota Imu. Cosa effettivamente si deciderà per Gubbio lo si saprà nel prossimo futuro; scadenza massima per l’eventuale introduzione già dal 2012, l’approvazione del bilancio al quale la previsione di più soldi non farebbe certo dispiacere. Dal 2011 il legislatore nazionale ha infatti previsto l’imposta per rimpinguare le casse dei Comuni sotto la voce “interventi per il potenziamento del turismo, della cultura e dell’arredo urbano”. Dare l’ok è del tutto facoltativo e discrezionale. Molte le città d’Italia che comunque l’hanno già introdotta: Venezia, Firenze, Torino. L’Umbria ci sta ragionando con l’Anci che avrebbe raccolto il forte interesse della gran parte dei territori, da Perugia al Trasimeno, da Spello a Foligno. Assisi e Todi invece starebbero sul chi va là, forse in attesa del 2013 e delle elezioni amministrative. E Gubbio? L’assessore Bellucci, assistito dal responsabile dell’ufficio Informazioni turistiche Evelino Vagnarelli, ha spiegato che l’intenzione sarebbe quella di seguire la linea scelta dagli altri comuni, per non restare indietro, in un caso, o per non creare concorrenza sleale dall’altra. Contrari la maggior parte dei presenti all’incontro. “La maggioranza delle attività – hanno testimoniato gli addetti ai lavori - non superano il 38% di occupazione all’anno. Così si va a colpire ulteriormente il punto debole del settore, quello delle presenze”. I titolari delle strutture hanno così proposto di focalizzarsi invece sugli arrivi mordi e fuggi, prevedendo una tassa di ingresso per gli autobus o l’aumento del costo dei parcheggi a pagamento. La prima soluzione risulta difficile, per Bellucci, visti tempi necessari per creare una stazione bus adeguata, la seconda ricadrebbe inevitabilmente sulle tasche di tutti i cittadini. Il Comune di Gubbio dovrà fare i conti con 3 milioni e mezzo di euro in meno a bilancio. Per la promozione turistica ogni anno la possibilità di spesa è di 14 mila euro.