Gubbio: tre arresti per sequestro e maltrattamenti a due prostitute

Avrebbero sequestrato, per meno di due ore, una giovane prostituta e malmenato un'altra, nei pressi di Gubbio, due romene e un'albanese sottoposte a fermo da polizia e carabinieri al termine di un'operazione congiunta. Due uomini, loro presunti complici, sono ancora ricercati. L'operazione e' stata condotta dalla compagnia carabinieri di Gubbio - guidata dal capitano Iannicca (nella foto) e dalla squadra mobile della questura di Perugia. Le donne sottoposte a fermo sono un'albanese di 35 anni, domiciliata a Perugia e due romene di 28 e 29 anni, anch'esse domiciliate nel capoluogo umbro. A dare l'allarme, nel tardo pomeriggio di venerdi' scorso, e' stata un'altra prostituta, una romena di 18 anni, che ha chiesto l'intervento delle forze di polizia nei pressi di Camporeggiano di Gubbio, dove, a suo dire, cinque persone, a bordo di due autovetture, l'avevano malmenata (i sanitari dell'ospedale di Umbertide che l'hanno medicata hanno riscontrato contusioni ed ematomi guaribili in pochi giorni) e avevano sequestrato una sua collega coetanea. Mentre una pattuglia della polizia stradale di Citta' di Castello ricostruiva i fatti con la ragazza, i carabinieri della compagnia di Gubbio hanno avviato le ricerche della giovane sequestrata, che e' stata ritrovata dopo circa due ore. I sequestratori - secondo la ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori - dopo aver piu' volte richiesto alla ragazza il denaro guadagnato in quella giornata e dopo averla minacciata dicendole di non dover piu' ''lavorare in quella piazzola'', l'hanno lasciata nei pressi dello stadio Curi di Perugia, dove la stessa e' riuscita a trovare un passaggio per raggiungere Gubbio. Rintracciata dai militari e condotta negli uffici della locale compagnia carabinieri, la diciottenne ha fornito una descrizione degli aggressori analoga a quella fornita dalla sua coetanea ferita - negli uffici della questura di Perugia - agli agenti della squadra mobile. Secondo polizia e carabinieri, le cinque persone volevano farsi consegnare dalle due diciottenni il denaro provento dell'attivita' di prostituzione, minacciandole inoltre di morte affinche' non svolgessero piu' la loro attivita' in quello spazio, a Camporeggiano, perche' considerato posto esclusivo di una delle arrestate.