Gubbio, turismo a Ferragosto tra alti e bassi. Preoccupazioni per l'autunno

Non sono ancora disponibili i dati ufficiali, ma si respira aria di ottimismo per i numeri delle presenze turistiche a Ferragosto per la città di Gubbio. Il centro storico è stato infatti assediato da numerosi visitatori principalmente italiani, ma anche stranieri che si stanno lentamente riaffacciando in Umbria dopo l'emergenza Covid. Prova ne sono i parcheggi pieni, come confermato dall'assessorato al turismo, il trenino Gubbio Express che ha registrato grande affluenza a bordo del 20% superiore al 2021 (numeri pre-Covid), il pubblico per il Torneo dei Quartieri che ha rivisto gli spalti pieni e le visite nei musei cittadini: basti considerare che negli ultimi tre giorni, gli accessi alla mostra su Federico da Montefeltro sono stati circa 1300. Alti e bassi per gli albergatori: mentre alcuni hanno registrato il tutto esaurito o comunque hanno toccato l'86% dell'occupazione, altri hanno visto meno movimento. Per loro è quindi andata discretamente, con le camere non del tutto al completo. Complice forse il caro-vita o il grande caldo, che ha portato i più a preferire il mare o zone lacustri. Bilancio molto positivo per gli agriturismi che hanno registrato il tutto esaurito e il boom di presenze italiane, come ampiamente previsto. Insomma, ciò che sembra emergere per Gubbio è la presenza di un turismo più di passaggio, con il forestiero che si concede la visita cittadina in una giornata e che in serata riparte. Se si ferma lo fa principalmente per 1-2 notti. Difficile andare oltre. Per ora comunque ci si accontenta, e si cerca di non pensare alle scure nubi all'orizzonte. L'autunno alle porte è infatti quanto di più preoccupante per le strutture ricettive che già si trovano a dover fare i conti con costi di energia raddoppiati rispetto allo scorso anno. Il confronto (sulla base dei dati dell’Osservatorio Confcommercio Energia e Nomisma Energia) indica che tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare punte del 122% per l’elettricità e del 154% per il gas e, nel dettaglio, gli alberghi hanno speso in media 55mila euro in più per l’energia elettrica e +15mila euro per il gas.