E' una storia natalizia che parte da lontano, giugno 1944, e che 60 anni dopo muove i suoi primi passi. E’ la storia dell’incontro tra Guglielmina Roncigli e Peter Staudacher: la prima è figlia di Vittorio Roncigli uno dei 40 eugubini trucidati dai nazisti nel luogo che dal 22 giugno 1944 è conosciuto come Mausoleo dei 40 Martiri. Il secondo è figlio di Kurt Staudacher, medico ufficiale tedesco, ucciso nel Bar di Corso Garibaldi due giorni prima, morte che provocò di lì a poche ore la feroce rappresaglia nazista. Due morti, due persone sconosciute tra loro ma accomunate da un drammatico destino che nel precipitare di poche ore avrebbe portato a scrivere la più tragica pagina di storia moderna a Gubbio.
Come sia avvenuto l’incontro di 3 anni fa, del tutto casuale, tra Guglielmina e Peter fa parte delle incomprensibili logiche del destino. “E’ come se fosse scritto da qualche parte” ricorda la Roncigli, che è stata presidente dell’associazione dei 40 Martiri.
Oggi, proprio in vista delle festività natalizie, si sono scritti ancora: una corrispondenza che ormai ha un suo ritmo e una cadenza, caratterizzata dai ricordi, dai racconti, da malinconia ma anche dal desiderio comune di superare il passato, i dolori, l’amarezza. E anche lo spirito di rivalsa. Di mettere alle spalle steccati e barriere. E tutto quello che una guerra, i cui odii si sono trascinati per molto ancora dopo la sua fine, ha lasciato per strada. Anche a Gubbio.
Un’impresa tutto sommato non impossibile per chi ha già dovuto affrontare l’impresa vera, quella di una vita senza il proprio genitore, ucciso, sia che fosse in divisa o che fosse senza, dall’insensatezza della guerra.
E allora assume un significato straordinario quella che all’apparenza è una normalissima lettera di Natale: con gli auguri di rito, l’arrivederci ad una prossima occasione.
Guglielmina lo informa nella lettera natalizia che proprio la sera di Natale sarebbe andata in onda sulla tv pubblica tedesca una fiction girata a Gubbio, dedicata a S.Francesco. Un’occasione per rivedere Gubbio, anche se un po’ trasformata per esigenze di set.
Kurt racconta che sta programmando un viaggio in America, ma vorrebbe tornare a Gubbio dove nel settembre 2003 venne per la prima volta a visitare la città dove era morto suo padre quando lui aveva ancora 1 anno. E dove il padre restò sepolto fino al ’56. In quell’occasione, 4 anni fa, Peter lasciò poche righe scritte nel libro dei visitatori del Mausoleo. Quelle righe servirono a Guglielmina per rintracciarlo, per conoscere chi, da un’altra sponda, aveva conosciuto la sua stessa sorte.
Non si parla di odio, non ci sono rivendicazioni, accuse o ricostruzioni, a distanza di 60 anni. E’ una lettera tra due vittime di una stessa tragedia, conosciutesi dopo 60 anni. E la lettera si chiude con gli auguri. Da Gardelegen qualche chilometro a sud est di Berlino - ex DDR - a Gubbio.
Il senso del Natale è anche in questa lettera.
Gubbio/Gualdo Tadino
28/12/2007 09:41
Redazione