Gubbio: visite guidate, incontri e convegni per la “Settimana della Cultura”

I delitti della Gubbio dell'800, visite guidate al Teatro Romano, le donne di inizio '900, la chiesa di Santa Maria Nuova e il refettorio di San Pietro. Sono queste alcune delle attrattive della "X Settimana della Cultura", con le iniziative che prenderanno il via questa mattina alle 10,30 con la visita guidata al teatro Romano e all'Antiquarium promossa dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Umbria e alle 17, presso la sala Consiliare, con la presentazione del volume "Gubbio nel Risorgimento: la storia, i cimeli e l'eroe dei due mondi" a cura del sovrintendente archivistico Mario Squadroni, presente al dibattito insieme al sindaco Orfeo Goracci e alla relatrice Erminia Irace, del dipartimento di scienze storiche dell'Università di Perugia. Giovedì sarà invece la volta del terzo incontro della serie "Le donne raccontano la storia". L'appuntamento è per le 16,45 presso la Biblioteca Sperelliana, quando lo storico Fabrizio Cece terrà due relazioni: "La grande guerra: le lettere di Nina e Pietro Ferranti", uno spaccato sul primo conflitto mondiale con la corrispondenza di due eugubini, sposati e con figli, divisi per sempre dalla tragedia della guerra e "Le donne della famiglia Benveduti", un approfondimento su alcune esponenti femminili della nobile casata eugubina. Dal 28 al 30 marzo si potrà inoltre visitare la Chiesa di Santa Maria Nuova, che al suo interno conserva l'affresco recentemente restaurato della "Madonna del Belvedere" di Ottaviano Nelli. Sabato alle ore 17 è invece in programma l'apertura straordinaria e la visita guidata ai restauri degli affreschi e degli arredi lignei che decorano la sala del refettorio del Convento di San Pietro mentre lunedì 31 marzo, presso l’archivio di Stato di Gubbio, si terrà un dibattito su "La cronaca nera a Gubbio nella prima metà dell'Ottocento", a cura sempre di Fabrizio Cece, in cui verranno presi in esame alcuni fatti di sangue che si conclusero con condanne alla pena capitale eseguite da mastro Titta, famigerato boia pontificio.