I tartufai scrivono alla Regione,“Così si limita la libertà di raccolta”

E' tornata sul piede di guerra l'Associazione tartufai del comprensorio dell'eugubino-gualdese che attraverso il suo presidente Mario Perugini ha scritto alla presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti per protestare contro la proposta di disegno di legge che modifica la legge regionale n. 6 del 1994. In sostanza con l'aggiunta dell'articolo 9bis e l'abrogazione dell'articolo 18 della legge n. 8 del 2004, l'obbligo di riperimetrare le tartufaie controllate entro i 3 ettari non verrà più applicato alle tartufaie riconosciute prima dell'entrata in vigore della legge, con il conseguente decadimento delle sanzioni amministrative elevate dal corpo forestale dello stato nei confronti dei soggetti inadempienti. Se il disegno di legge sarà approvato quindi ad essere messa in pericolo, afferma il presidente Perugini, sarà soltanto la libera raccolta del tartufo, fonte di guadagno per tutti quei tartufai che, rimasti senza lavoro a causa della crisi economica, riescono ad andare avanti soltanto grazie al tartufo. "E' evidente che l'abrogazione dell'articolo 18 porrebbe fine a tutti quei principi ispiratori posti a tutela del tartufo e del territorio i quali introducevano, per la prima volta, un corretto e proporzionale uso del territorio di raccolta e ricerca del tartufo - è scritto nella lettera indirizzata alla presidente Lorenzetti - Il principio della limitazione alla proprietà privata e alla libera iniziativa imprenditoriale non è affatto in discussione in quanto i proprietari non hanno nelle leggi vigenti alcuna limitazione nel caso in cui avessero intenzione di impiantare tartufaie coltivate. Peraltro le limitazioni che le leggi oggi indicano - recita il documento - sono solo quelle della libertà di raccolta, limitazioni poste verso i tartufai, gli unici obbligati ad avere un tesserino e a pagarne il corrispettivo economico".