Ieri a Gubbio incontro sulla carcerazione preventiva

La carcerazione preventiva non è istituzione recente ma Gubbio si interroga sul suo utilizzo dopo i fatti del 14 febbraio scorso, quando nove persone prima, otto poi, finiscono agli arresti in carcere o a casa nell’ambito dell’inchiesta Trust. Sono ex amministratori, consiglieri e dipendenti del Comune. Il provvedimento di custodia cautelare durerà 42 giorni , eccezion fatta per l’ex sindaco ancora ai domiciliari, due di loro, due ex assessori, li passano tutti in carcere. Con questo scenario alle spalle, si è tenuto ieri sera un partecipato incontro promosso da un gruppo di cittadine e cittadini “DI PARTE” recita la lettera invito, iscritti e non iscritti ai partiti che ha affrontato il tema della carcerazione preventiva chiedendosi se non sia una barbarie dei nostri giorni. In platea, quasi tutti i protagonisti della vicenda giudiziaria , spettatori ieri di un convegno che ha visto tra i relatori i magistrati Giovanni Palombarini e Sergio Matteini Chiari (nella foto), moderatore Don Angelo Fanucci e tra gli intervenuti Luigino Ciotti presidente del circolo culturale “ Primomaggio” e Remo Granocchia coordinatore dei Verdi Umbria. Palombarini si è detto “Perplesso” in merito all’ipotesi di associazione a delinquere, mentre Matteini Chiari ha voluto ricordare come:”Gli atti dei magistrati non debbano essere valutati come atti politici”. E proprio all’universo politico è andato invece il pensiero degli organizzatori : lo spazio – si legge in una nota - che una volta era il terreno della politica è stato oggi monopolizzato dal diritto, che è così diventato l’enorme, potente e pretestuosamente asettico neutralizzatore di quei conflitti che la politica non osa più o non vuole più gestire, perché priva di idee, di ideali e di persone”. Questo , oltre che la dissaffezione dei cittadini, il vero male della politica