Il Comune di Spello ha avviato il progetto "La parola e la pietra. Messaggi millenari nella città di Spello", un'importante iniziativa di restauro e valorizzazione di due manufatti di epoca romana custoditi nel Lapidarium del Palazzo Comunale. L'intervento, che rappresenta la prima fase di un più ampio programma di recupero della collezione storica costituita nel XVII secolo dall'abate Ferdinando Passerini, interesserà due reperti di particolare rilevanza: un'ara sepolcrale romana del II secolo d.C., proveniente dalla Chiesa del Mausoleo, caratterizzata da una raffinata lavorazione su tre lati con base a modanature multiple, campo frontale recante un'iscrizione su otto righe, campi laterali decorati con patera e urceus, e parte sommitale centinata con cornice modanata; una stele funeraria del I secolo a.C., rinvenuta nel 1950 in località Castellaccio, unico esemplare a Spello raffigurante la "porta Ditis" e dedicata a Gneo Senzio Prisco, personaggio che rivestì la carica sacerdotale di seviro, membro del collegio preposto al culto dell'imperatore Augusto e quindi verosimilmente vissuto nella primissima età augustea. Entrambi i manufatti presentano significative criticità conservative, con fratture, scagliature e depositi superficiali che ne compromettono la leggibilità e la stabilità strutturale. Il progetto, del valore complessivo di 26.023,36 euro, è sostenuto da un contributo di 10.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e da un cofinanziamento comunale di 16.023,36 euro. La Fondazione ha riconosciuto la valenza e la meritevolezza dell'iniziativa, sottolineando l'importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio. Gli interventi di restauro, prevedono operazioni specialistiche di consolidamento strutturale, pulitura mediante impacchi, riadesione dei frammenti con tecniche di imperniatura e incollaggio, stuccatura delle lacune e protezione finale. Al termine dei lavori, i due reperti saranno ricollocati, dove potranno essere nuovamente ammirati dal pubblico.