Il Soccorso alpino e speleologico dell'Umbria, sempre in prima linea nelle situazioni di emergenza, stavolta lancia un grido di aiuto per se stesso. Da anni, infatti, si promette una legge che lo tuteli ma nulla è stato fatto per portarla a compimento e così, in grave difficoltà economica, il Sasu dell'Umbria rischia di dover dichiarare la chiusura.
I 150mila euro stanziati dalla Regione coprono solo il 50 per cento delle spese necessarie agli interventi, a proposito dei quali si ricorda il fondamentale contributo fornito a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto.
Nel solo 2018, oltre 100 le missioni di soccorso effettuate in Umbria e fuori regione dal Sasu, i cui uomini sono abituati a fronteggiare le emergenze in maniera encomiabile, sempre contraddistinti da professionalità e preparazione.
Ed ora, per un difetto della burocrazia si teme il peggio per questo corpo che è abituato ad affrontare difficoltà enormi, ma contro la gravosa inerzia che lo ha colpito non può fare nulla.
Perugia
22/11/2018 15:00
Redazione