Dall’Inter al Perugia, dalla nazionale ai settori giovanili, da Gattuso allenatore fino ai mondiali e alla “testata” contro Zidane. L’incontro con Marco Materazzi, ospite di un appuntamento-intervista inserito all’interno della mostra “In viaggio con la storia del Calcio” in corso di svolgimento a Perugia, ha toccato vari temi della sua carriera e non solo. Il campione del mondo, rispondendo alle domande del giornalista Massimo Pistolesi, ha prima di tutto mostrato apprezzamento per l’esposizione visto che anche lui ha ricordato “da amante del calcio” di collezionare soprattutto magliette. Perugia è infatti la prima delle quindici tappe della più grande mostra diffusa dei cimeli del calcio. In esposizione 200 oggetti storici, tra cui palloni e scarpini dei Mondiali dal ’30 ad oggi e le maglie originali dei campioni del passato e contemporanei, da Pelé e Maradona fino a Buffon. La mostra nazionale itinerante – inaugurata a Perugia il 23 febbraio e visitabile fino al 9 marzo presso il Centro Servizi “Galeazzo Alessi”, ad ingresso gratuito, ed organizzata dall’AICS - Associazione Italiana Cultura Sport insieme al Museo del Calcio Internazionale – proseguirà poi a Rieti, Foggia, Padova, Cremona, Bergamo, Pisa, Firenze, Trapani, Napoli-Salerno, Vicenza, Mantova, Potenza, Ancona. E Perugia è stata la prima squadra che Materazzi ha voluto ricordare durante la sua intervista, “una società che merita di più e di tornare ad alti livelli”. Materazzi naturalmente ha sottolineato il suo rapporto con la famiglia Gaucci: “Luciano e i figli avevano fiuto, gente che ha dato tanto e più di quanto ha ricevuto”. Per quanto riguarda la nazionale e l’esclusione dai mondiali ha detto: “Non è mai colpa di una persona ma di una programmazione e comunque una squadra che ha vinto tanti mondiali come l’Italia non può starne fuori”. Come ripartire allora? Per l’ex calciatore della nazionale “bisogna tutelare i giovani talenti italiani obbligando di farne giocare almeno cinque e come del resto fanno altre nazioni”. Alla domanda su quale giocatore durante la sua carriera gli ha dato più fastidio marcare, Materazzi non ha avuto dubbi: “Me stesso” ha detto “perchè “la testa fa la differenza ed il mio limite è stato sempre quando non ero concentrato”. Come punto di riferimento Materazzi ha detto di essersi ispirato a Nesta. Sul Materazzi allenatore in Italia, lo stesso ex calciatore ha detto che è una ipotesi “molto difficile”. Su Gattuso, invece, parole di apprezzamento: “Sono un suo estimatore, è stato sempre sottovalutato ma è un ottimo allenatore. Però – ha concluso – non mi chiedete di tifare contro l’Inter al derby con il Milan”.
Perugia
06/03/2018 17:23
Redazione