Dopo essersi travestito da fantasma ed avere, già una volta, nei giorni scorsi, occupato l'ospedale della città, il sindaco di Assisi Claudio Ricci sta di nuovo occupando, oggi, l'ospedale cittadino, per protestare contro l'ipotesi di chiusura del punto nascita da parte della Regione. Ha intanto annunciato l'occupazione anche dell'aula del Consiglio regionale, lunedì prossimo, mentre, se la delibera non verrà bloccata, sarà ''a rischio'' la stessa partecipazione della città alla candidatura di PerugiAssisi Capitale europea della cultura 2019. Dalle ore 10.30 di questa mattina, l'attività politica dell'amministrazione comunale di Assisi si e' spostata all'ingresso dell'ospedale, dove il sindaco Ricci accoglie tutti coloro che vogliono apporre la propria firma di sostegno alla causa (più di 3.000 quelle già raccolte). ''L'ospedale - ha sottolineato il sindaco - ha un valore importantissimo non solo per la terra di San Francesco in senso stretto, ma anche per l'intero sistema sanitario regionale, contando 70 mila utenti del comprensorio, oltre che 6 milioni di utenti occasionali all'anno. D'altro canto, se oggi il punto nascita registra 400 parti all'anno (e non più 700 come una volta) è solo ed esclusivamente a causa della mancata nomina del primario di ostetricia e ginecologia da oltre cinque anni''. Lunedì prossimo, alle 9.30, proprio per impedire che la giunta regionale deliberi qualsiasi tipo di atto in merito, il sindaco, il presidente del consiglio comunale, la giunta comunale, la maggioranza, le associazioni del comprensorio e alcuni cittadini si recheranno nella sede della Regione dell'Umbria di piazza Italia per occupare l'aula del consiglio regionale. Il sindaco, ''per doveroso rispetto - ha sottolineato - verso le Istituzioni repubblicane e il Prefetto'', alle ore 11 della stessa mattina, prenderà alla cerimonia di conferimento di onorificenze alla Repubblica previste, ma esibendo un segno simbolico di protesta al braccio. ''Se la delibera della giunta regionale a proposito dell'ospedale di Assisi non sarà bloccata e la decisione della chiusura del punto nascita rinviata, si porrà a rischio - ha quindi annunciato - la partecipazione della città di Assisi a progetti di ambito regionale'', compresa la candidatura per la Capitale europea della cultura, come anche ''l'ampia disponibilità fin qui dimostrata a collaborare per trovare soluzioni possibili alle problematiche legate al Puc 2''. ''L'amministrazione comunale di Assisi - ha detto il sindaco - continuerà a difendere, anche presso le opportune sedi amministrative e giudiziarie, questa grande ingiustizia; i bambini, compresi quelli che portano il nome di Francesco e Chiara, testimoni della regione Umbria in tutto il mondo, hanno pieno diritto di continuare a nascere nella città di Assisi. Aspettiamo le 3 mila persone che hanno già firmato i tre registri per la nostra causa, le mamme che hanno partorito ad Assisi e quelle che ci partoriranno, le istituzioni, le associazioni, i movimenti e i cittadini a prendere parte all'iniziativa di protesta di lunedì 28, alle ore 9.30 in piazza Italia, di fronte alla sede della Regione Umbria''.
Assisi/Bastia
24/05/2012 17:34
Redazione