Dagli accostamenti più tradizionali alle più ardite sperimentazioni nelle ricette proposte dai nove chef in sfida nel secondo concorso gastronomico premio “Tartufo di Gubbio”. Oggi, nella prima sessione di gara al ristorante “La Taverna del Lupo” cinque cuochi eugubini e quattro fuori regione hanno proposto tre antipasti, tre primi e tre secondi: ciascuno ha portato specialità e ingredienti del proprio territorio per poi arricchire i piatti con il tartufo bianco di Gubbio. Sono state così presentate nuove e originali sperimentazioni, giocando molto con l’accostamento di pesce e tartufo bianco, nei modi più fantasiosi. Tra gli abbinamenti più arditi c’è stata la pasta con asparagi, astice e tartufo di Gubbio, gusti molto vivaci e decisi che non si sposano generalmente con un aroma già importante come quello del Re della tavola. Le proposte culinarie, molto curate nella presentazione e ricercate nel gusto, hanno messo in risalto il sapore del tartufo di fronte a una selezionata e attenta giuria, composta da rappresentanti del mondo della ristorazione, dello spettacolo e del giornalismo. «Con il tartufo è sempre un matrimonio perfetto - sottolinea Claudio Zeni, noto giornalista enogastronomo e coordinatore della giuria - perché questo prodotto d’eccellenza si sposa bene con qualsiasi altro ingrediente. Bisogna sempre provare e trovare nuovi accostamenti, senza mai banalizzare». A presiedere la giuria, il suo voto peserà particolarmente in caso di parità nelle valutazioni dei colleghi, c’è il giornalista del Tg1 Attilio Romita. «Il tartufo di Gubbio non può temere confronti – aggiunge lo storico volto del primo canale Rai – io credo sia un’eccellenza senza pari. Assegnerò la mia preferenza ai piatti in cui il tartufo esercita il ruolo di principe della tavola». In gara, tra sana competizione e un forte spirito di collaborazione, ci sono gli chef Fabio Coluccino di “Amici miei” di Montecarlo, Baciòt del “Grand Hotel Parker’s” di Napoli, Mattia Spadone del ristorante “La bandiera” di Civitella Casanova (Pescara), 22 anni, incoronato giovane chef emergente del centro Italia all’interno della manifestazione Cooking of Art, e Natale Giunta dell’omonimo ristorante di Termini Imerese (Palermo), direttamente dalla “Prova del cuoco” di RaiUno. Padroni di casa sono, invece, Claudio Ramacci del “Mencarelli Group”, Adilgerio Tosti del “Park Hotel ai Cappuccini”, Paolo Pascolini de “La Cia”, Massimo Carleo del “Castello di Petroia” e Vito Favuzzi del “Fabiani”. I cuochi provenienti da Sicilia, Campania, Abruzzo e Montecarlo hanno ammesso di utilizzare il tartufo bianco nei loro ristoranti durante l’inverno, ma di preferire a volte accostamenti originali. Più tradizionalisti gli chef del territorio che, giocando in casa, hanno rielaborato, sempre con fantasia e grande dimestichezza con questo prodotto, le ricette della tradizione locale proponendo classici abbinamenti con uovo, fonduta e tartufo bianco. La gara tra i fornelli prosegue con la cena di stasera al “Park Hotel Ai Cappucini” e il pranzo di domani al ristorante “La Cia”, in cui i cuochi presenteranno i piatti mancanti. Nella serata di domani, durante la cena di premiazione al “Park Hotel ai Cappuccini” sarà proclamato lo chef vincitore al quale saranno assegnati il piatto d’argento del concorso “Tartufo di Gubbio” 2010 e una selezione di prodotti tipici del territorio. E in occasione del concorso gastronomico, per tutti gli eugubini e turisti che nel fine settimana sceglieranno i ristoranti di Gubbio, l’amministrazione comunale, in collaborazione con la Comunità montana Alta Umbria e con le associazioni Confcommercio, Confesercenti e Gubbio fa centro, propone una convenzione per gustare menù a base di tartufo rigorosamente cavato nel territorio dell’Alto Chiascio. I ristoranti aderenti esporranno il marchio del Tartufo di Gubbio.
Gubbio/Gualdo Tadino
18/11/2010 17:57
Redazione