Impianti a biomasse: da Fossato l'appello alla Regione

Per ora è tregua tra cittadini e amministrazione comunale a Fossato di Vico sul caso dell'impianto a biomasse che tante polemiche aveva scatenato nell'ultima seduta consiliare. Un incontro chiarificatore si è tenuto nel weekend tra una delegazione del Comune, composta dal Sindaco Mauro Monacelli e dall’ Assessore Walter Vinciotti, e una delegazione del Comitato per la difesa del territorio di Fossato, composta da Alessandro Manci, Damiano Luzietti, Elio Cipolloni, allo scopo di ristabilire un dialogo dopo la rottura. L’incontro si è concluso con l’impegno preso dall’Amministrazione Comunale ad assumere a breve termine, in un prossimo Consiglio comunale, una delibera d’indirizzo che recepisce la volontà popolare, espressa tramite la petizione di oltre 2000 firme presenta in Comune e nel dibattito svoltosi nel Consiglio comunale aperto, in cui l’Amministrazione si dichiarerà contraria all’installazione nel proprio territorio di impianti di sfruttamento industriale di biomasse e di biogas in sistemi cogenerativi per la produzione di energia elettrica e calore. E’ stato altresì sottolineato nell’incontro tra le due delegazioni che questo indirizzo potrà essere attuato in sede di pianificazione generale e di varianti urbanistiche, poiché il Consiglio non può deliberare in sede di pianificazione attuativa in merito ad accoglimento o meno di puntuali insediamenti produttivi. Il Sindaco e la Giunta si sono altresì impegnati a chiedere alla Regione dell’Umbria di riaprire un tavolo di confronto per modificare l’attuale regolamento sugli impianti a biomassa, il n. 7 del 2011 e successive modificazioni, in considerazione anche del forte movimento popolare contrario che si è creato in numerosi Comuni dell’Umbria. E’ necessario adottare dei provvedimenti il più rapidamente possibile perché il proliferare di richieste di autorizzazione di questi impianti è in rapido aumento: anche a Fossato è stata presentata un’altra richiesta di PAS per un impianto a biogas sotto i 250 kw, oltre alle altre richieste sui Comuni limitrofi di Gualdo e Costacciaro, per un totale di una ventina di comuni in tutta l’Umbria.