“Abbiamo bisogno di giovani che credano nella storia, nella tradizione e nelle imprese del tessile, un settore che in Umbria è florido grazie anche alle radici piantate saldamente tanti anni fa da Luisa Spagnoli”. Luca Mirabassi (nella foto) presidente del Sindacato del tessile di Confindustria Umbria, ha aperto con queste parole l’incontro con gli allievi dell’ultimo anno di alcune scuole superiori della regione voluto fortemente da Confindustria e da Sistemi Formativi Confindustria Umbria per orientare e avvicinare il modo della produzione a quello della scuola.
Un’iniziativa cui hanno partecipato quasi 500 giovani dell’ultimo anno di quattro istituti umbri (ITT Volta di Perugia, ITI Allievi di Terni, IIS Bruno di Perugia e IIS Tecnico Professionale di Spoleto) che si sono confrontati con alcuni importanti imprenditori del settore sulle possibilità di lavoro e di apprendimento offerte da questo comparto. All’incontro – cominciato con i saluti del presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni e dell’assessore alla Formazione della Provincia di Perugia Donatella Porzi - hanno portato la propria testimonianza Arnaldo Caprai (Gruppo Tessile Arnaldo Caprai), Mauro Cardinalini (Cardinalini & Co), Paola Ferrini (Tintoria Ferrini), Paola Losani (Lamberto Losani Cashmere) e Luca Mirabassi (Lorena Antoniazzi). Gli imprenditori hanno messo in evidenza l’importanza, per realizzare ogni giorno il prodotto e sviluppare il proprio progetto imprenditoriale, di avere collaboratori affidabili, motivati, appassionati, capaci di interpretare lo spirito dell’azienda e portare un contributo determinante. Non solo una teoria quella esposta dagli imprenditori presenti, ma una pratica vera e propria. Sì perché Monia Melinelli, modellista preso Lamberto Losani Cashmere e Barbara Cassiani, tecnico di maglieria presso Lorena Antoniazzi hanno raccontato come sono entrate in azienda - con pochissima esperienza ma con umiltà e voglia di imparare - e quale percorso sono riuscite a intessere testimoniando che è possibile trovare all’interno delle aziende del tessile il proprio percorso, che magari è lontanissimo dalle materie studiate a scuola e da quello che si era originariamente progettato per se stessi.
“Le fabbriche sono scuole – hanno sottolineato gli imprenditori – noi non vogliamo tecnici già “imparati”, ma giovani che abbiano una base teorica e che possano contare su tenacia, passione e un po’ di sano spirto di sacrificio. Non sono le scorciatoie a portare al successo. Dieci anni fa le imprese del nostro settore si sono trovate a un bivio: rimanere a produrre qui, puntando sul made in Italy, o delocalizzare. Quasi tutti abbiamo deciso di puntare sulla qualità, cha fonda la sua essenza sulle capacità delle nostre maestranze. La nostra scelta di allora ha dato i suoi frutti oggi che, nonostante la crisi, siamo cresciuti ed esportiamo all’estero la maggior parte delle nostre creazioni. Non saremo qui a parlare se non avessimo preso quella decisione all’epoca”.
Tante le domande e le curiosità della platea di giovani riuniti al Centro Congressi della Camera di Commercio di Perugia. Gli allievi hanno voluto sapere di quali competenze ha bisogno il settore, se ancora oggi è possibile fare il mestiere di imprenditore partendo solo dalle proprie capacità, quali caratteristiche possono essere più apprezzate.
“Lo spirto, la volontà, la grinta – ha commentato il cavaliere del lavoro Arnaldo Caprai - sono ancora le caratteristiche più importanti. Ancora oggi, alla soglia degli ottanta anni, continuo a lavorare e a sbagliare e quindi a crescere. Quando, oltre quaranta anni fa, ho cominciato a fare il venditore di corredi e biancheria certo non avrei mai immaginato di diventare imprenditore e non avrei immaginato che i prodotti del Gruppo Tessile Caprai avrebbero avuto tutto questo successo. Si parte da una cosa che piace e poi ci vuole lo Spirito, se manca quello, non si può fare niente”.
Perugia
29/05/2013 08:23
Redazione