Si è svolta la giornata di formazione rivolta agli studenti al quinto e sesto anno di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Perugia che andranno a svolgere attività di identificazione e isolamento dei casi di Covid-19 e di isolamento e quarantena di chi è entrato in contatto con i positivi. L'attività, riconosciuta come formazione abilitante grazie alla recente convenzione tra Università, Regione e Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri, prevede inoltre che possano partecipare al cosiddetto contact tracing anche dottorandi, medici in formazione specialistica e laureati in Medicina e Chirurgia. Presenti all'apertura dei lavori, anche la presidente della Regione, Donatella Tesei, e il rettore, Maurizio Oliviero. "Si avverte un forte senso di responsabilità condiviso da parte dei nostri giovani - ha affermato, fra l'altro, la presidente Tesei - il mio impegno sarà valorizzarli e farli crescere in modo che possano rimanere a lavorare in Umbria e prendere in mano, in futuro, la nostra sanità." Il rettore Oliviero, ha sottolineato che "l'Università prova a dare il proprio contributo nella convinzione che, di fronte alle sia pur oggettive difficoltà, quando si tratta di individuare soluzioni l'unico modo di farlo in modo onorevole è ricordandoci che abbiamo una responsabilità civile. Da questo punto di vista i nostri giovani studenti sono per noi motivo di grandissimo orgoglio, in quanto hanno scelto di mettere a disposizione le proprie risorse per il bene della collettività. Noi abbiamo il dovere di continuare ad ascoltarli e di diffondere il bellissimo messaggio di cui sono portatori". E' intervenuto, fra gli altri, Paolo Fiore, rappresentante degli studenti di medicina. "Abbiamo toccato con mano la sofferenza, fisica ma soprattutto mentale - ha detto, a proposito della pandemia - dei nostri docenti, alle prese con turni massacranti, da tutti i punti di vista. Questo ci ha fatto avviare una riflessione sulle possibilità che avevamo di dare un contributo reale alla lotta all'emergenza".