Inaugurata oggi ad Assisi la mostra "A Gerusalemme! Immagini dei Francescani
in Terra Santa" voluta dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia ed
organizzata dalla Fondazione Cariperugia Arte in collaborazione con il
Centro Culturale Aracoeli dei frati Minori della Provincia romana dei SS.
Pietro e Paolo e con il Patrocinio del Comune di Assisi.
Padri raccolti in preghiera, monumenti e chiese, ruderi
archeologici, scene di vita locale. Ma gli scatti hanno immortalato anche la
vita degli allievi nelle scuole istituite dai Francescani, le attività nelle
farmacie e nelle botteghe artigiane aperte e gestite da questi ultimi. La
particolarità che unisce tutte le foto è il loro essere sempre animate, il
loro documentare l'attività dei Francescani senza mai essere statiche. Ci
dicono "è successo proprio qui".
Per quasi un secolo e mezzo custodita presso l'Archivio Provinciale Aracoeli
dei Frati Minori di Roma, ora questa documentazione fotografica di
straordinaria importanza ed eccezionale bellezza è finalmente accessibile al
pubblico, protagonista della mostra "A Gerusalemme! Immagini dei Francescani
in Terra Santa" voluta dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia ed
organizzata dalla Fondazione Cariperugia Arte in collaborazione con il
Centro Culturale Aracoeli dei frati Minori della Provincia romana dei SS.
Pietro e Paolo e con il Patrocinio del Comune di Assisi.
Inaugurato oggi a Palazzo Bonacquisti, dove rimarrà aperto ai visitatori
fino all'8 novembre 2015, il percorso espositivo si propone come un unicum a
livello mondiale: "Per la prima volta - ha detto il curatore della mostra
Marco Pizzo, vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento di Roma - la
storica missione dei Francescani nei luoghi santi viene documentata
attraverso una produzione organica realizzata per committenza di ordine
religioso". Le foto in esposizione, circa 150, sono infatti riprodotte dagli
originali contenuti in tre album realizzati dallo studio di Luigi Fiorillo
di Alessandria datati 1885-1887. Come ha spiegato il professor Pizzo, la
fotografia suscitò subito grande interesse all'interno dell'attività
missionaria cattolica, in quanto considerata uno strumento in grado di
documentare le realtà sociali con le quali il padre missionario veniva a
contatto e, allo stesso tempo, i luoghi, le attività e le forme di
devozione. Questo interesse trovò la sua prima esplicitazione della mostra
missionaria di Torino del 1898, dove gli Ordini religiosi che hanno
partecipato, accanto a testimonianze portate dai luoghi delle missioni
portarono anche una serie di album fotografici che miravano "far vedere"
l'impegno e l'attività missionarie in tutte le sue fasi. Questa volontà
documentaria è il motivo che spinse alla compilazione dei tre album
fotografici che hanno dato luogo l'allestimento di questa inedita mostra
proprio in Umbria, ad Assisi, terra di San Francesco.
Oltre alle foto, che possono essere consultate e sfogliate anche in
digitale, a Palazzo Bonaquisti sono stati esposti anche 4 volumi concessi
dall'Archivio storico della Curia Generalizia dei Padri Scolopi. Inoltre,
grazie alla collaborazione dell'Associazione pro Terra Sancta, della
Bibliotheca Terrae Sanctae, della Fondazione Cineteca Italiana e del The
Israel Museum Jerusalem, vengono proiettati video e filmati relativi alla
vita di Cristo, a Gerusalemme e al Santo Sepolcro. Proprio alla copia del
Santo Sepolcro che si trova all'interno della chiesa conventuale di San
Bartolomeo, a Foligno, è dedicato il tour virtuale realizzato dalla società
umbra h24.it in occasione della mostra a cui è dedicato uno degli schermi
posizionati all'interno degli spazi espositivi. In sottofondo le musiche e
le voci dei Cantori di Assisi, che accompagnano i visitatori rendendo ancor
più suggestiva l'atmosfera francescana che anima la mostra.
E' stato il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Carlo
Colaiacovo, a porre l'attenzione non solo sul grande "valore
storico-documentario che questi materiali presentano" ma anche sul loro
"significato spirituale e simbolico" in quanto "testimonianza preziosa di
una presenza dei Francescani nei luoghi santi antica di secoli e che ancora
oggi si svolge nel segno della pace e dell'amicizia tra i popoli, del
rispetto delle culture e delle tradizioni religiose, dell'amore verso il
prossimo. Un messaggio, quest'ultimo, universale e ai nostri giorni quanto
mai necessario, che grazie a questa mostra ancora una volta da Assisi si
irradia verso il mondo", ha concluso Colaiacovo dopo aver ricordato che la
Fondazione Cariperugia Arte, nata con l'obiettivo di promuovere e
organizzare eventi nel territorio, ha già messo in cantiere per l'immediato
futuro molte altre iniziative dopo le due mostre su Machiavelli e i
capitani di ventura e sulla prima Guerra mondiale e l'Umbria già organizzate
e Perugia e dopo questo primo progetto ad Assisi. Il presidente ha infine
ringraziato tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione del
progetto, dall'architetto Carlo Salucci, che si è occupato degli
allestimenti, a Raffaele Marciano della casa editrice Aguaplano di
Passignano sul Trasimeno, che ha curato la pubblicazione del catalogo che
accompagna questa iniziativa.
"Una testimonianza per molti versi unica della secolare presenza dei
Francescani nei luoghi santi - ha ribadito anche il presidente della
Fondazione Cariperugia Arte, Giuseppe Depretis - per la datazione dei
materiali, che risalgono alla seconda metà dell'Ottocento, un periodo che
per la fotografia e per i viaggi era ancora da considerarsi pionieristico,
ma anche per la quantità e la qualità delle foto, realizzate con la tecnica,
allora innovativa, dell'albumina". E soprattutto quelle immagini sono lì a
testimoniare "una presenza dei francescani in quei luoghi che, come aveva
suggerito Francesco sin dal 1217, si sarebbe dovuta svolgere nel segno della
concordia e della fratellanza, della vicinanza al prossimo, del rispetto per
le credenze religiose di tutti, della volontà a cooperare al di là di ogni
possibile differenza di credo e di appartenenza", ha detto Depretis.
Grande soddisfazione da parte di P. Alvaro Cacciotti, direttore del Centro
Culturale Aracoeli dei Frati Minori di Roma che ha ricordato come "proprio
in Assisi San Francesco e i suoi frati decisero la creazione della
"provincia francescana di Siria". Era il 1217 e "da allora la Custodia di
Terra Santa - ha proseguito Padre Cacciotti - costituisce, di fatto, la
presenza francescana ininterrotta nei luoghi che hanno fatto da scenario
alla vita di Gesù con uno scopo che lo stesso Santo di Assisi fissa nella
sua Regola non bollata con le parole "I frati poi che vanno tra i saraceni
[...] non facciano liti né dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana
per amore di Dio e confessino di essere cristiani».
Un riferimento all'attualità da parte del sindaco di Assisi, Claudio Ricci,
che nel porre l'attenzione ai contenuti culturali e documentali della
mostra, non ha mancato di soffermarsi anche sull'aspetto relazionale, perché
"storicamente il ruolo dei Francescani in Terra Santa - ha detto - non è
importante solo per la custodia dei luoghi principali della santità
cristiana, ma è anche un punto di riferimento per il difficile cammino del
dialogo israelo-palestinese".
Assisi/Bastia
10/04/2015 17:57
Redazione