Inchiesta Colaiacovo: il Sindaco ne parla in Consiglio: "Gubbio non è omertosa"

Mentre a Perugia sono in corso gli interrogatori di garanzia, dopo l’operazione dei Carabinieri di Perugia disposta dalla Procura della Repubblica per tentata estorsione e calunnia aggravata, nei confronti dell’amministratore delegato di Colacem, Carlo Colaiacovo e di soggetti istituzionali plurimi, a Gubbio la giornata odierna è stata contraddistinta dalla presa di posizione del Sindaco Orfeo Goracci che è intervenuto sul caso-Colacem in sede di consiglio comunale. Seccamente respinta l’immagine di Gubbio come città omertosa – emersa da alcune cronache regionali in questi due giorni – e fiducia nel positivo esito della vicenda che il sindaco stesso confessa di non conoscere in profondità. Goracci distingue un primo commento politico personale, nel quale non risparmia critiche alle cronache di queste ore (e ricorda di aver ricevuto lui stesso 22 lettere anonime) ad una successiva presa di posizione istituzionale, sulla quale, aggiunge, la città non può non concordare: "Per parlare bisogna conoscere una vicenda che per me resta ignota. Gubbio non è città omertosa, tant'è che di questa questione se ne parla in consiglio comunale, anche forzando il ruolo istituzionale in una fase in cui, magistrati a parte, nessuno può dire di conoscere a fondo la vicenda. Conosco alcune delle persone coinvolte nella vicenda e per me - ha sottolineato Goracci - al di là di quanto giudicheranno i magistrati, sono persone per bene. Auspico che si faccia chiarezza al più presto e soprattutto che si diano garanzie alle centinaia di famiglie che operano nell'ambito di questo importante gruppo imprenditoriale". In sede consiliare sono poi intervenuti tutti i capigruppo, evidenziando che senza poter conoscere nel dettaglio la vicenda è impossibile qualsiasi commento, se non l’auspicio che il tutto si risolva presto e per il meglio. Quanto alla cronaca, resta il riserbo assoluto sul contenuto degli interrogatori di questi giorni, cui sono stati sottoposti i sei arrestati che, da quanto è trapelato, respingono ogni addebito.