JP, questa mattina nuovi presidi a Gualdo Tadino

Dopo il Monte dei Paschi, la mobilitazione dei lavoratori della JP tocca le filiali di altri due istituti di credito coinvolti nel ricorso accolto dal tribunale di Ancona contro la vendita dell'Antonio Merloni a Giovanni Porcarelli. Questa mattina il presidio è iniziato dagli sportelli della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana: l'obiettivo è sempre quello di tenere alta l'attenzione sulle problematiche del territorio, la mancanza di lavoro soprattutto, che la sentenza ha solo riportato al centro dell'attenzione. La mobilitazione odierna ha anche permesso di fare il punto sugli incontri che si sono succeduti in questi gironi caldi del post sentenza. Summit che – è opinione diffusa – lasciano intatte tutte le preoccupazioni dei lavoratori per il futuro, nonostante le rassicurazioni di Porcarelli di voler dare seguito al proprio piano industriale. La mobilitazione ha portato anche al blocco simobolico del traffico lungo la Flaminia, con il presidio che ha raggiunto la filiale di un altro istituto di credito all'origine del ricorso, ovvero Unicredit. Nelle intenzioni dei lavoratori umbri, in sinergia con i colleghi marchigiani, c'è un'iniziativa unitaria forte, magari al tribunale di Ancona, per ribadire la drammaticità di una vicenda che non riguarda solo i lavoratori JP, ma che deve interessare anche la continuità degli ammortizzatori sociali per gli operai non riassunti, in scadenza tra poco più di un mese. Mobilitaizone che intende toccare anche Roma, perché sul fronte governativo l'obiettivo è quello dell'incontro con il ministro dello sviluppo economico Zanonato per riportare al centro dell'attenzione anche la mancata concretizzazione delle opportunità offerte dall'Accordo di programma.